sabato 10 dicembre 2011

Nuovi video esclusivi e sottotitolati dalla TV Al-Manar sulla distruzione della rete CIA in Libano per mano di Hezbollah!













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Morto stanotte un giovane palestinese ferito a Nabi Saleh, i sionisti gli avevano sparato un candelotto di gas in piena faccia!

Il ragazzo che vedete a sinistra, recumbente con le mani sul volto si chiamava Moustafa, al-Tamini; quando gli é stata scattata questa foto, ieri pomeriggio, gli rimanevano meno di 12 ore di vita. Un 'eroico' soldato del regime ebraico, bene al sicuro dall'interno della camionetta che si vede allontanarsi in secondo piano, gli ha appena sparato un candelotto di Gas CS in pieno volto, da una distanza inferiore ai dieci metri. Quando arrivano diretti contro il corpo come proiettili (anziché sparati in aria per spandere l'agente irritante nell'aria, come da manuale d'uso) i candelotti metallici di gas lacrimogeno hanno tanta energia cinetica da fratturare gambe, braccia, spezzare costole, immaginatevi l'effetto sul volto umano.

Tuttavia, prontamente soccorso dai suoi compagni di protesta (Mustafa stava protestando con altri abitanti di Nabi Saleh contro il Muro dell'Apartheid sionista), il ragazzo avrebbe potuto essere salvato, se l'ambulanza che lo stava portando verso il più vicino ospedale non fosse stata fermata da un'altra 'eroica' pattuglia di SS israeliane, che l'hanno trattenuta e rallentata quel tanto che é bastato perché le condizioni della vittima passassero dal 'critico' al disperato', circa una trentina di minuti.


Questa é l'ultima foto di Moustafa al-Tamimi che abbiamo disponibile, vediamo i sanitari palestinesi dare tutto il possibile nel tentativo di salvarlo, tentativo che, lo ripetiamo, non ha avuto successo. Un'altra 'gloriosa impresa' dell'esercito israeliano, armata abilissima a tiranneggiare donne e bambini, a fare fuoco contro civili inermi, a macchiarsi delle iniquità più bestiali e mostruose; peccato (per loro) che, quando si trovano di fronte avversari minimamente equipaggiati ed addestrati, (come ad esempio i miliziani di Hamas ed Hezbollah), tutta la loro spocchia di "milites gloriosii' evapori e venga tutta a galla la loro incompetenza e codardia.
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Tra Mosca e Pechino é guerra al rialzo per accaparrarsi qualche pezzo del drone Usa abbattuto in Iran!


Una vera e propria "asta" con tanti rilanci e tanti argomenti a favore dell'uno o dell'altro concorrente é in corso in questi giorni e in queste ore, vi partecipano la 'R' e la 'C' di "BRIC" (la sigla che indica i quattro più importanti paesi emergenti: Brasile, Russia, India e Cina), vale a dire i governi di Mosca e Pechino.

Oggetto delle brame di entrambi, manco a dirlo, il sofisticato drone senza pilota 'stealth', l'RQ-170 della Lockheed, intercettato e catturato dagli iraniani mentre incrociava nei loro cieli a 225 chilometri di distanza dal confine con l'Afghanistan.

L'Iran ha già annunciato che sottoporrà la 'Bestia di Kandahar' (come era stato soprannominato l'UAV al momento del suo schieramento in Afghanistan, appunto, presso la base di Kandahar) a una accurata e minuziosa 'vivisezione', ma Russi e Cinesi sperano di poter convincere gli Iraniani o a farli cooperare nell'impresa o a passare loro qualche pezzo per avere una seconda opinione.

Tutti e due hanno ottimi argomenti a loro disposizione, vediamo quali: innanzitutto ambedue hanno il potere di veto all'ONU, quindi in cambio potrebbero promettere di "silurare" qualunque risoluzione anti-iraniana proposta da Usa, Inghilterra, Israele o altri paesi, il che sarebbe un enorme benefit per Teheran. La Cina é importatrice di gas e petrolio, favorirla rispetto alla Russia potrebbe portare tanti nuovi contratti, la Russia invece é esportatrice di gas, ma proprio per questo potrebbe promettere all'Iran di ridurre le sue esportazioni per far salire il prezzo, consentendo così maggiori guadagni alla Repubblica Islamica.

La Russia, a fine ottobre, ha venduto a Teheran il sistema elettronico "Avtobaza"(foto) che alcuni pensano sia alla base dell'intercettazione e dell'abbattimento del drone americano, in considerazione di questo e del fatto che il programma nucleare iraniano sia stato sempre sostenuto da Mosca, forse gli Iraniani potrebbero scegliere di favorire i Russi, ma i cinesi potrebbero "rilanciare" con la proposta di tecnologie aeronautiche, di cui l'Iran ha molto bisogno o con qualche altra "fiche" da lanciare sul tavolo all'improvviso.

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Come avevamo annunciato: uno dei sette bambini palestinesi colpiti ieri dalle bombe sionaziste é morto!

Ancora una volta siamo stati facili profeti: avevamo annunciato che, delle undici persone ferite e mutilate nella totale distruzione dell'abitazione della famiglia Al-Zaalan (sette bambini e bambine, due donne e due anziani), diverse si sarebbero presto trasformati in ulteriori morti, a causa della tragica mancanza di medicinali ed equipaggiamenti medici dovuta all'assedio sionista contro Gaza, in costante e drammatica emergenza umanitaria.

Puntualmente, poche ore fa, é arrivata la notizia che il dodicenne Ramadan Al-Zaalan, figlio del trentottenne Bahjat al-Zaalan (lui morto sul colpo durante il bombardamento), é stato dichiarato deceduto nell'ospedale dove, fino all'ultimo, i sanitari palestinesi hanno cercato, disperatamente, di salvargli la vita.

Ci farebbe piacere, ora, sentire le voci di quei mentitori, di quei mezzi uomini, di quei collaborazionisti, di quei filosionisti lecca-israele, che cercano di giustificare simili stragi, simili massacri inventandosi "militanti", favoleggiando di "bombardamenti di precisione", cercando di instillare, complice l'ignoranza, la superficialità, la faciloneria del pubblico occidentale, l'idea che ogni Palestinese sia un "terrorista", l'idea stessa che chi reagisce alle invasioni, alle occupazioni, alle campagne genocide del regime ebraico sia in qualche modo da biasimare anziché da lodare come un eroe, come eroi sono stati sempre e comunque coloro che hanno preso le armi per opporsi a invasori e occupanti.

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Gli studenti dell'Università di York respingono la proposta di 'gemellaggio' con ateneo sionista!

Gli studenti dell'Università di York, una delle 100 migliori università del pianeta, hanno rifiutato a larghissima maggioranza una proposta di "gemellare" il loro istituto con la "HUJI", l'università impiantata dal regime ebraico a Gerusalemme occupata, il voto ha richiamato all'assemblea del Sindacato studenti un numero di partecipanti del tutto eccezionale.



Secondo i resoconti dei media britannici la proposta di 'gemellaggio' era stata avanzata da uno studente filosionista a nome Jacob Campbell, che, nella sua richiesta la motivava con il bisogno di "difendere Israele" e "combattere l'antisemitismo"(?), ora, che bisogno ci sia di 'difendere' un regime omicida e genocida, ci scusi Mr. Campbell, ma non lo capiamo affatto, cosa c'entri poi l'antisemitismo con il combattere e l'avversare le politiche sioniste, nemmeno, (vi sono fior di Ebrei che contestano e avversano i Governi di Tel Aviv e le loro scelte, e non sono certo antisemiti!).

Né d'altra parte la maggior parte dei suoi compagni di facoltà e di università condividevano le bislacche idee di Mr. Campbell, e lo hanno dimostrato presentandosi in 891 a votare "No" alla proposta, mentre 127 votanti non hanno espresso pareri e soltanto 144 hanno detto un flebile e debole "sì" al gemellaggio, che é stato dunque archiviato come proposta respinta. Un'altra vittoria della campagna di boicottaggio accademico contro il regime dell'Apartheid.

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venerdì 9 dicembre 2011

Esclusivi video del canale Al-Manar mostrano come Israele ha valutato la recente apparizione pubblica di Nasrallah!



La lotta contro il regime ebraico di occupazione non si porta avanti solo con i razzi, i missili e gli uomini armati, la lotta al sionismo passa anche attraverso i canali dei media: radio, televisione, internet e web 2.0, campi nei quali gli israeliani, sostenuti e aiutati da una enorme e pervasivamente capillare lobby internazionale e da una oliatissima macchina della propaganda partivano con un vantaggio immenso, che ancora pochi anni fa poteva sembrare incolmabile.

Ma gli uomini e le donne dell'organizzazione sciita Hezbollah non si sono scoraggiati, non si sono persi d'animo e hanno perseverato nella loro apparentemente disperata missione con zelo, impegno e dedizione e, puntualmente, come sui campi di battaglia del 2000 e del 2006 arrivarono, finalmente i frutti della vittoria, così anche nel 'battleground' mediatico Hezbollah sta diventando sempre più avvezzo ad avere la meglio su un nemico che, pur poderoso, non mostra nemmeno una frazione della sua arguzia, del suo entusiasmo, della sua inventiva, che, come sempre figlia della necessità, deve trarre il massimo e il meglio possibile da mezzi limitati, mentre gli estensori dell'Hasbara sionista, con a disposizione un incredibile potere di fuoco mediatico, non sembrano capaci altro che di riciclare vecchi stereotipi e solleticare i più bassi e volgari istinti razzisti  e islamofobi del loro pubblico.


Esempio lampante di una ottima organizzazione comunicativa e di una eccellente coordinazione coi settori di intelligence e sicurezza del Movimento é stato il recente discorso pubblico di Hassan Nasrallah in occasione dell'Ashoura, nei sobborghi sciiti di Beirut Sud. Sua Eminienza non solo si é mostrato all'aperto di fronte a una folla adorante, ma ogni suo gesto, ogni sua frase, ogni suo atteggiamento sono riusciti a dare a tutti l'idea di una leadership forte, generosa, carica di ottimismo e aspettative per il futuro. In questi video vediamo come il canale TV di Hezbollah, Al-Manar, abbia raccolto e commentato le reazioni israeliani all'evento, intervallandole con giudizi e apprezzamenti di esperti libanesi.
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Haniyeh chiede aiuto all'Egitto: "Ci aiuti, porti all'ONU il nostro grido disperato contro la quotidiana violenza sionista!"

Un grido, un appello, una disperata richiesta di aiuto, é quella che Ismail Haniyeh, Premier del legittimo Governo palestinese che amministra e controlla la Striscia di Gaza, ridotta dall'assedio sionista a strangolato ghetto costiero, ha indirizzato verso il Cairo, dove, grazie anche agli incoraggianti risultati della recente tornata elettorale, sembra che gli ultimi rimasugli del Mubarakismo vigliacco e filosionista (ricordiamo che Mubarak progettava barriere sotterranee contro i 'tunnel della vita' per compiacere Tel Aviv) siano sul punto di venire spazzati via ed essere rimpiazzati da un Governo più umano e democratico, più vicino alle istanze del popolo di Palestina e della sua lotta coraggiosa.
I funerali dei due componenti della famiglia Al-Batish, massacrati da israele mentre si trovavano in auto in pieno centro a Gaza

Taher al-Nunu, portavoce ufficiale del Governo Haniyeh ha duramente condannato il barbaro attacco in pieno centro cittadino col quale sono stati uccisi due componenti della famiglia Al-Batish e ferite numerose altre persone, così come il recente bombardamento di stamane che ha praticamente sterminato la famiglia Al-Zaalan, che si trovava pacificamente addormentata nel proprio domicilio, fatto segno degli ordigni di Tel Aviv.

Heniyeh e Al-Nunu hanno espresso la speranza che l'Egitto possa portare l'attenzione della comunità internazionale sullo stillicidio di vittime civili con cui Israele pensa di poter impunemente martoriare l'enclave costiera di Gaza.
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Bomba a Bour Shmali contro militari francesi UNIFIL, Hezbollah condanna l'attacco, promette aiuto per scovare i colpevoli!


Una mina controllata a distanza posta sul ciglio della strada é stata fatta detonare stamane al passaggio di una colonna di mezzi UNIFIL (La forza di interposizione ONU che sorveglia la situazione sul confine israelo-libanese) guidati da soldati francesi. L'esplosione ha investito i militari ferendo quattro di loro, più due civili per fortuna nessuno in maniera grave. L'emittente di Hezbollah, Al-Manar, ha confermato che l'attentato ha avuto luogo vicino al villaggio di Bourj Shmali, a poca distanza dalla città costiera di Tiro. La mina era collocata in una canaletta di scolo parallela alla strada.

L'Esercito libanese ha subito cordonato la zona, mentre il Presidente Michel Suleiman, da Erevan, Armenia, dove si trova in visita, ha esteso la propria solidarietà al comandante dell'UNIFIL e a tutti i militari internazionali, avvertendo chi ha collocato l'esplosivo che il suo intento di allontanare le forze di pace dal Libano per permettere a Israele di riprendere le sue aggressioni militari vedrà i propri piani finire nel nulla. Il Portavoce del Parlamento, Nabih Berri di Amal, ha dichiarato che l'attacco "é chiaramente mirato a favorire gli interessi sionisti", invitando l'Esercito nazionale e le forze di Resistenza a mettere a frutto tutta la loro perizia tecnica e investigativa cooperando per una rapida identificazione e un pronto arresto dei responsabili.


Analisti internazionali hanno anche avanzato l'ipotesi che attacchi e attentati nel Sud del paese possano essere parte di una strategia di 'distrazione' delle risorse militari e di intelligence libanesi, in modo che ne rimangano meno per sorvegliare e contrllare il Nord e facilitare così l'azione di quei gruppi e di quei partiti (come i falangisti e i sunniti di Hariri) attivamente impegnati nel sostegno alle gang terroristiche che tentano di destabilizzare la Siria.
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Nuovo bombardamento sionazista all'alba di oggi, ucciso un padre di famiglia, mutilati e feriti gravemente sette bambini!

Uno dei bambini feriti dall'attacco sionista. Per sua fortuna é uno dei feriti più lievi.
 Continua ad intensificarsi la campagna di bombardamento terrorista condotta dalle forze armate del regime ebraico contro la popolazione di Gaza; purtroppo, tramite i servizi sanitari d'emergenza della Striscia costiera dobbiamo diffondere la notizia, doppiamente sconfortante, che la persona dispersa nel corso dell'attacco alla macchina di Subhi al-Batsh, morto nell'esplosione, é stata ritrovata cadavere. Si trattava di Isam al-Batsh, zio della prima vittima.

Ma, non contenti dell'eccidio, i boia sionazisti sono tornati a colpire all'alba di oggi, questa volta centrando coi loro missili teleguidati da centinaia di migliaia di dollari (gli insanguinati "aiuti al terzo mondo" del Nobel per la Pace Obama) una intera famiglia palestinese, uccidendo sul colpo il capofamiglia, Bahjat al-Zaalan, di 38 anni e ferendo e mutilando in maniera gravissima sette bambini, due donne e due anziani. A causa delle tragiche condizioni dell'emergenza umanitaria la maggior parte di questi feriti e mutilati si trasformerà presto in altri morti (tra qualche giorno, quando l'attenzione dell'Occidente corrotto e ipocrita sarà distratta da qualche altra parte) e chi sopravviverà si troverà di fronte un'esistenza grama e dolorosa, priva del conforto del marito, del padre, dei fratellini e delle sorelline inghiottiti dal Moloch a Sei Punte.

La famiglia Al-Zaalan é stata colpita nei pressi delle Makousi Towers, nella parte Nordoccidentale della città, ed ha avuto la sua casa totalmente polverizzata nel bombardamento. Oltre a questi attacchi codardi ed assassini altri bombardamenti sono stati lanciati da apparecchi sionisti nel Sud della Striscia, a Nord-Ovest di Rafah, contro zone in cui sorgevano le colonie illegali ebraiche sgomberate all'inizio degli anni 2000 quando, grazie alla costante e coraggiosa Resistenza di Hamas gli occupanti illegali della terra palestinese vennero cacciati indietro e la Striscia di Gaza fu liberata.
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La Siria rafforza le difese al Nord mentre quotidiano turco rivela: "Gli Americani addestrano terroristi nella cittadina di Hakkari!"


Compagnie di carri armati e trasporti truppe cingolati e ruotati sono state schierate dallo Stato Maggiore delle Forze di terra siriane al confine con la Turchia dopo la battaglia con cui circa una quarantina di gangster terroristi che cercavano di infiltrarsi oltre la frontiera sono stati uccisi, feriti o catturati. Lo scontro, oltre a confermare l'alto livello di preparazione e professionalismo dei militari di Damasco ha confermato che, con il ritiro americano dall'Irak ormai completato e con le incrementate misure di sicurezza in Libano e in Giordania l'unico 'corridoio' dal quale i gangster possono sperare di entrare in Siria é proprio quello turco.

Intanto il quotidiano turco "Milliyet" ha pubblicato un articolo nel quale l'ex agente FBI Sibel Edmonds afferma che la base centrale dei terroristi sarebbe la cittadina turca di Hakkari, dove, sotto il comando di Riat al-Assad (membro di quella parte della Famiglia Assad caduta in disgrazia ed esiliata a inizio anni '80, quando il fratello di Hafez tentò senza fortuna un Golpe), tagliagole e mercenari riceverebbero armi ed addestramento direttamente da personale militare americano proveniente dalla base NATO di Incirilik.

E' da marzo che agenti provocatori e terroristi cercano di incitare conflitti settari e spargere l'insicurezza e l'instabilità nel paese, nel disperato tentativo di abbattere Bashir Assad e cercare così di "compensare" la caduta o l'indebolimento dei dittatori arabi filo-occidentali e filo-sionisti causata dai movimenti della 'Primavera Araba', anche in funzione anti-Hezbollah e anti-Iran (Assad jr infatti é ottimo alleato sia del movimento sciita libanese che della Repubblica Islamica iraniana). Finora, grazie all'abilità dei siriani, alla disciplina della cittadinanza, alla popolarità del Presidente e al deciso sostegno di Irak, Iran, Libano, Russia e Cina, tutti questi tentativi sono falliti e le potenze arroganti hanno dovuto rinunciare alla speranza di far approvare in sede ONU un 'mandato' per un intervento armato in Siria.

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Niente 'bacchetta magica' per gli Harry Potter sionisti...almeno per il 2012. Canale 2 annuncia il fallimento dell'antimissile di Tel Aviv!

Riprendiamo da fonte sionista e presentiamo tradotto in Italiano un servizio realizzato dal reporter Nir Devori che é andato originariamente in onda sull'emittente del regime ebraico di occupazione "Canale 2".

Sembra che i progetti israeliani di realizzazione di un sistema di difesa antimissile stiano incontrando costanti difficoltà e impicci, che li posporranno di almeno dodici mesi.


Un ufficiale anziano delle Forze aeree ha dichiarato che a causa degli ostacoli incontrati finora il sistema 'Bacchetta Magica' non potrà diventare operativo "almeno" fino alla fine del 2013, un anno dopo quanto previsto dal progetto originale.


Negli ultimi anni industrie chiave del settore militare israeliano hanno cercato di sviluppare sistemi difensivi anti-razzo e anti-missile, per contrastare le armi usate da Hamas e da Hezbollah.


Secondo il piano originale "Bacchetta Magica" doveva diventare operativo a fine 2012, ma ora, come una doccia fredda, arriva la notizia che tutti i test sono stati cancellati e spostati al 2013.


Sempre la stessa fonte dell'aviazione ha voluto rassicurare che il piano non sarà cancellato e che, nel caso, verrà 'passato' alle forze di terra, Allo stesso tempo si sta cercando di mettere in piedi una seconda batteria di test per il sistema "Cupola di Ferro", dopo il suo deludente debutto nel corso del 2011, per cercare di eliminarne i difetti. 

Sempre più ipnotizzati dalla ricerca del "Santo Graal" anti-missile e anti-razzo i generaloni di Tel Aviv persistono in una 'quete' disperata con lo stesso irrazionale trasporto del 'tossico' in cerca della prossima 'dose', ma forse a stimolarli sono le ricche bustarelle delle industrie militari, ansiose di succhiare appalti miliardari dalle casse dello Stato.

In un paese retto da governanti con la testa sulle spalle progetti come "Arrow 2", "Iron Dome" e ora "Magic Wand" sarebbero stati cancellati da tempo, avendo assorbito quantità immani di denaro pubblico senza mantenere nemmeno un decimo di ciò che promettevano (noi lo abbiamo detto e scritto più volte su queste pagine); evidentemente Israhell non é un paese guidato da governanti assennati, lo ha dimostrato più di una volta.

Se all'equazione si aggiungono i pesanti tagli ai budget militari annunciati per i prossimi anni a causa della profonda crisi dell'economia, diventa chiaro come le stesse "dichiarazioni dell'ufficiale anziano dell'aviazione" non siano altro che un tentativo di 'mettere le mani avanti' e prepararsi a passare la patata bollente ai colleghi dell'Esercito (che già hanno i loro bei problemi). Se poi i sionisti sentono così forte il bisogno di una 'Magic Wand' gli possiamo sempre consigliare di rivolgersi alla nipponica Hitachi, che ne produce da decenni e, a sentire chi la usa, sembra che funzioni bene e dia grandissime soddisfazioni.
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giovedì 8 dicembre 2011

Esclusivo! Teheran mostra il drone abbattuto da suoi hacker, convoca l'ambasciatrice svizzera per contattare Washington



L'abbattimento del drone "stealth" (mica poi tanto) RQ-170 'Sentinel' lanciato dalle forze Usa in Afghanistan per spiare l'Iran orientale e intercettato e colpito con successo da una rappresaglia 'elettronica' degli esperti di Teheran a 225 chilometri dal confine (presso Kashmar) é rapidamente diventata la notizia della settimana, probabilmente del mese. Se non fosse per l'assenza di un pilota prigioniere (ma del resto, i droni servono proprio a questo, no?) lo smacco e la debacle per la Casa Bianca sarebbero esattamente pari a quelli patiti negli anni '60 con l'abbattimento dell'U-2 di Gary Powers, evento climaterico che dimostrò la perizia missilistica e radaristica sovietica e la necessità per la Air Force del forsennato Generale Le May di ripensare tutta la sua strategia mandando in pensione l'idea del 'bombardamento strategico massiccio'.

A lungo digrignarono i denti i generaloni stellettuti con le uniformi blu cielo e le tasche gonfie di mazzette della Boeing e di altre case aeronautiche che speravano di poter vendere allo Zio Sam nuove mostruosità da bombardamento a tappeto da fare impallidire il B-52, Mosca aveva mostrato di poter abbattere anche il più irraggiungibile degli 'Skybird' con un pezzo di metallo pieno di propellente puntato e collimato da sistemi di rilevamento ben più raffinati di quelli che la CIA pensava possibili 'Oltrecortina'; bene, la situazione, con alcune (poche) differenze é quasi la stessa. Di nuovo l'USAF (una delle aviazioni più stolide e meno intelligenti che siano mai esistite) pensava di aver trovato la 'pallottola magica' (il drone stealth) per poter indulgere 'a distanza' nei suoi sogni di dominio del mondo (l'Aeronautica Usa é pesantemente infiltrata da ufficiali fondamentalisti 'teocon', evangelisti radicali di Destra, che credono che aiutare Israele a scatenare l'Armageddon sia loro dovere di buoni Cristiani), ancora una volta un avversario scaltro, astuto e abituato a trarre il meglio e il massimo da risorse limitate si é incaricato di darle una svegliata e farle fare un brusco 'atterraggio di emergenza'.
Cadetti delle Forze aeree Usa. La presenza di ufficiali fanatici religiosi, filosionisti e 'teocon' é pesantissima nelle accademie, ovvio tentativo di 'traviare ideologicamente' le giovani reclute.
L'abbattimento del drone dimostra che la rete di sicurezza elettronica iraniana é raffinata, completa ed estesa a tutto il Paese e forza i pianificatori di CIA e Pentagono a rivedere le loro molto ottimistiche previsioni sulle capacità della Repubblica Islamica di affrontare e respingere 'attacchi high-tech', facendo slittare a chissà quando nel futuro la data di nuove possibili incursioni o addirittura aggressioni militari contro il Paese e il suo legittimo programma nucleare civile.

Intanto il Ministero degli Esteri di Teheran ha subito convocato l'ambasciatrice svizzera Livia Leu Agosti, tramite la cui sede diplomatica l'Iran tiene 'triangolarmente' i rapporti con gli Usa (avendo i due paesi cessato ogni contatto diretto 33 anni fa), chiedendole di comunicare tramite Berna la richiesta ufficiale iraniana di: spiegazioni, scuse e risarcimenti per la violazione del proprio spazio aereo da parte del velivolo, specificando che in nessun caso la Repubblica Islamica conta di restituirlo ai suoi precedenti proprietari.

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Anche Francia e Turchia fanno rapidamente "marcia indietro", naufragano nel nulla i piani NATO per l'attacco alla Siria!


Di fronte al solido appoggio espresso verso il Governo di Damasco e il suo Presidente Bashir Assad da Mosca e da Pechino, ai concreti passi per effettuati dalla Russia per garantire la difesa e la sicurezza marittima e aerea dell'alleato arabo e ai sempre crescenti successi sul terreno colti dalle forze armate e di sicurezza contro le bande di gangster e provocatori che nelle ultime settimane avevano quasi rischiato di riuscire nel loro intento di gettare il paese nel caos, assistiamo a una rapida quanto goffa 'marcia indietro' delle potenze imperialistiche e di quanti, con miopia e scioccaggine tali da distruggere ogni prestigio accumulato in mesi passati con coraggiose e coerenti iniziative di segno opposto, avevano pensato di poter comodamente 'balzare' sul carro di un eventuale 'intervento umanitario' contro Damasco, in modo da rosicchiare qualche nuovo 'bocconcino' sulla linea di confine (come nel caso di Alessandretta, molti decenni orsono).



Dopo l'annuncio che l'ambasciatore yankee, ritirato con gran pompa da Dama Clinton, (la malvagia Strega dell'Ovest) sta mestamente tornando alla sua sede damascena dopo aver visto sfumare l'occasione di una guerra civile che rovesciasse Assad o quanto meno fornisse il 'casus belli' per un intervento aereo delle forze NATO, veniamo a sapere che anche il suo collega Eric Chevalier ha lasciato la Francia per tornare alla propria ambasciata. Romain Nadal, Viceportavoce del Ministero degli Esteri ha balbettato un pasticciato e confuso comunicato nel quale affermava: "Il ritorno dell'ambasciatore Chevalier non significa che Parigi ritenga chiusa la questione siriana ma anzi, sottolinea proprio la necessità di seguirla da vicino", oh bella! Allora Sarkò poteva evitare di richiamarlo! La realtà é che tanto il Dipartimento di Stato quanto il Quai d'Orsay sono stati presi in contropiede dalle mosse russe, dall'opposizione in seno alla Lega araba alle pressioni delle monarchie filo-imperialiste e hanno dovuto rinunciare alle speranze di far violentemente precipitare la situazione siriana.
Confine siro-turco, ieri aperto a commerci, capitali, turismo e sviluppo per il mutuo vantaggio; oggi, a causa delle sciocche decisioni di Ankara, chiuso e fonte di preoccupazione per il sostegno dato dai Turchi ai gangster filo-imperialisti.
Anche la Turchia, che sembra aver del tutto dimenticato il suo sostegno ad Hamas e alla causa della Resistenza anti-imperialista e anti-sionista, abbagliata dalla prospettiva di qualche meschino guadagno territoriale da pagare col sangue dei militari e civili siriani, ha ingranato anche lei la 'marcia inditetro', chiarendo, in una intervista rilasciata a un quotidiano degli UAE e poi ripresa dall'agenzia stampa France Presse, per bocca di un suo rappresentante diplomatico che "Ankara non ha intenzione di permettere ad alcuno di usare il suo territorio come base per attacchi armati contro la Siria". Buffo perché il ferimento e la cattura di quasi quaranta terroristi sul confinte turco-siriano sembra puntare decisamente nella direzione opposta, forse che i catturati siano arrivati a bordo di tappeti volanti o in groppa a uccelli Rukh? Si sa, dopo tutto ci si trova sempre nel Misterioso Oriente...
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Un morto, forse due, nell'ennesimo atto di pirateria aerea sionazista nei cieli sopra il ghetto di Gaza!


Il crocevia di As-Saraya, nel bel mezzo di Gaza City, capoluogo della regione della Terra a più alta densità abitativa, é stato teatro dell'ennesimo sconsiderato e ingiustificabile atto di pirateria aerea da parte del regime ebraico di occupazione che ha lanciato i suoi jet americani da dozzine di milioni di dollari contro la città palestinese e i suoi abitanti "colpevoli", attraverso la loro determinata Resistenza non solo di essersi liberati dalla presenza sionista, ma di aver affrontato anche i tentativi di Colpo di Stato di Fatah sconfiggendo la fazione di Abbas e Dahlan tra 2006 e 2007 e aver poi saputo resistere, per quasi cinque anni, all'illegale e crudele blocco economico che, nelle speranze deluse dei generali a Sei Punte, avrebbe dovuto scatenare rivolte popolari contro Hamas.

Nel tentativo di rendere l'esistenza dei civili di Gaza sempre più insopportabile, allora, ecco arrivare il nuovo attacco aereo israeliano, che ha centrato in pieno una macchina bianca ferma a un semaforo, uccidendone sul colpo il pilota, un cittadino di appena ventuno anni, Subhi Alaa Al-Batish e ferendone più o meno gravemente parecchi altri.

Il portavoce dei servizi sanitari d'emergenza nella Striscia, Adham Abu Salmiya, ha comunicato che, stando ai racconti dei testimoni oculari, un secondo cittadino presente sul luogo dell'esplosione sembrerebbe essere tuttora disperso. Sanitari e pompieri stanno passando al setaccio il cratere, nel tentativo di localizzarne almeno il corpo e, se del caso, identificarlo prima di aggiungerlo alla conta dei morti.
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Netanyahu tenta ancora di ricattare Fatah con i soldi delle sue stesse tasse! Abbas rifiuta di ritirare la candidatura all'ONU


Il regime di occupazione ebraico ha nuovamente minacciato di non consegnare all'Autorità nazionale palestinese le tasse che raccoglie a suo nome, l'inusuale procedura, lo ricordiamo, é stata inclusa nei fallaci 'Accordi di Oslo' per permettere ai governanti sionisti di mantenere sempre e comunque l'organo di autogoverno palestinese in condizione di minorità, dovendo dipendere da un governo straniero (perdipiù ostile come quello di Tel Aviv) per poter ricevere il denaro necessario a pagare stipendi e spesa pubblica. Il regime di Apartheid ha sempre usato questo sistema per tenere sotto scacco Fatah e il Governo di Ramallah.

Benji Netanyahu e complici pensano di poter ricattare Fatah e la sua leadership facendo loro ritirare la richiesta di ammissione della Palestina all'Assemblea Generale ONU, procedura che non richiede voto al Consiglio di Sicurezza (Dove USA e Inghilterra, fedeli esecutori degli ordini sionisti, metterebbero il veto), ma solo la maggioranza all'Assemblea dei membri, che é più che assicurata. Tuttavia in una inusuale dimostrazione di 'spina dorsale' Abbas ha già fatto sapere che simili minacce non avranno effetto e che il processo in atto all'ONU é ormai 'irreversibile'.

Ogni mese lo Stato ebraico mette le mani su circa cento milioni di dollari di tasse versate dai Palestinesi della Cisgiordania e poi le gira all'Anp di Ramallah, che dal 2007 a oggi é stata totalmente gestita e 'occupata' in ogni suo ganglio dagli uomini di Fatah, dopo il fallimento del loro tentato Colpo di Stato contro il Governo legittimamente uscito dalle libere elezioni del 2006.
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Nuove rivelazioni: gli Americani volevano inviare squadre speciali in Iran a recuperare il drone 'stealth'!


Un ufficiale del Pentagono, parlando con un corrispondente del Wall Street Journal sotto promessa di anonimato ha rivelato nella giornata di ieri che, nelle prime ore dopo la 'scomparsa' dagli schermi radar del drone-jet "invisibile" Lockheed RQ-170 il Dipartimento della Difesa e la Casa Bianca stavano per ordinare una 'invasione segreta' della Repubblica Islamica da parte di una squadra speciale con l'obiettivo di recuperare il velivolo che, con la solita sicumera 'yankee', si riteneva vittima di un guasto tecnico e quindi precipitato al suolo, visto che le teste d'uovo della CIA non ritenevano gli 'arretrati Iraniani' capaci di individuare, figuriamoci abbattere, un velivolo tanto avanzato, entrato in linea soltanto quattro anni fa.

Improvvisamente, quando iniziò a circolare la notizia che non solo il drone era stato intercettato, ma addirittura abbattuto dagli Iraniani tramite un sistema di interferenza elettronica ed 'hackeraggio' informatico, la programmata missione é stata abortita in tutta fretta. C'é solamente da immaginarsi le scene che avrebbero potuto avere luogo altrimenti: gli elicotteri che attraversano il confine orientale iraniano in piena notte, volando a pochi metri da terra e i 'ranger' o i 'berretti verdi' di Washington che si infilano dritti dritti in una imboscata preparata dalla Guardia Rivoluzionaria o dall'Esercito di Teheran, perfettamente al corrente di dove il 'Sentinel' era caduto e dove sarebbero andati a cercarlo gli invasori.

Un simile evento avrebbe potuto precipitare la situazione di tensione che, a causa delle mendaci e pretestuose accuse americane e sioniste, si é venuta a creare nelle ultime settimane, quindi forse é meglio che niente del genere sia accaduto e speriamo che il rischio corso serva di lezione e ammaestramento all'inquilino nero della Casa Bianca, alla Strega dell'Ovest Hilary Clinton e a tutti i loro colleghi e consiglieri: la Repubblica Iraniana non é un Afghanistan o un Irak (paesi deboli e sfortunati, distrutti da anni e anni di guerre o embarghi), ma un paese moderno, dotato di scienziati e tecnici di prim'ordine e di forze di difesa efficienti ed adeguatamente equipaggiate per proteggere la loro patria.
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L'ONU passa due risoluzioni contro il nucleare sionista: "Tel Aviv fonte di instabilità e minaccia per tutto il Medio Oriente!"


Il Ministero degli Esteri egiziano ha confermato che l'Assemblea Generale dell'ONU ha deciso di adottare come proprie due risoluzioni proposte proprio dagli inviati del Cairo che pongono sotto l'attenzione dell'ONU riguardo alla minaccia nucleare in Medio Oriente l'unico Stato sicuramente in possesso di tecnologie atomiche belliche: il regime razzista ebraico. Senza l'arsenale di distruzione israeliano, infatti, nessuno Stato della regione sentirebbe il bisogno o il desiderio di dotarsi a sua volta di un deterrente atomico e la pace e la stabilità sarebbero grandemente migliorate in tutto lo scacchiere.

In un comunicato stampa rilasciato dal portavoce ufficiale del Dicastero, Amir Rashidie, si afferma che la prima risoluzione accettata, con l'unanimità dei delegati, richiede alle parti in causa di prendere urgenti misure concrete per stabilire una volta per tutte un Medio Oriente "nuke free", chiedendo altresì ai paesi che non sono firmatari del TNP (cioé al regime ebraico) di aderirvi e aprire le porte dei loro impianti agli ispettori dell'IAEA, arrestare lo sviluppo di tecnologie belliche e cessare le attività che possano esfiltrare il know-how per il nucleare militare.

La seconda risoluzione, approvata a maggioranza schiacciante, con opposizione di Usa e pochi altri paesi filosionisti (Canada, Australia) mette in guardia contro i pericoli della proliferazione nucleare come risposta alla minaccia atomica sionista, stabilendo un collegamento esplicito e diretto tra le oltre 200 bombe atomiche di Tel Aviv e il rischio di una "corsa alla bomba" in Medio Oriente, sottolineato e reso attuale da dichiarazioni in libertà come quelle del Principe saudita Al-Faisal che solo poche ore fa ha dichiarato l'intenzione di Riyadh di perseguire l'opzione atomica.

Israele é stato anche accusato di aver contrabbandato materiale fissile di grado militare da una ditta della Pennsilvania, la "Numec", durante gli anni '50 e '60; l'operazione, condotta da agenti del Mossad aiutati da elementi ebraici americani sarebbe stata necessaria per fornire a Tel Aviv le basi essenziali di un programma atomico nucleare che il reattore per uso civile venduto dai francesi e installato originariamente a Dimona non era in grado di fornire. L'accusa é stata sostenuta da un ex-Commissario della NRC, la "Nuclear Regulatory Commission" del Governo Usa che ha confermato come i tipi di isotopo radioattivo rilevati dalla CIA fuori Dimona siano "esattamente identici" a quelli dell'impianto Numec della Portsmouth Diffusion Plant nell'Ohio, struttura da quale gli agenti sionisti avrebbero effettuato il contrabbando.
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mercoledì 7 dicembre 2011

L'Esercito siriano abbatte 35 terroristi sul confine turco, gli Usa si arrendono e rimandano il loro ambasciatore a Damasco!


L'Agenzia ufficiale SANA riporta che le forze armate di Damasco hanno colto una nuova grande vittoria contro provocatori terroristi che tentavano di penetrare dalla Turchia attraverso il confine, ferendone e catturandone almeno una trentina, forse trentacinque, nella region di Ayn Bayda, nella provincia Nordoccidentale di Idlib.

I complici dei terroristi abbattuti, molte altre dozzine, sono fuggiti di nuovo in territorio turco, dove probabilmente hanno le loro basi di rifornimento. Non vi é dubbio che, tra questo e l'accettazione della Lega Araba di inviare osservatori nel paese per verificare l'assenza di repressione e proteste il presidente Damasceno Bashir Assad abbia fatto due grandi balzi in avanti nella soluzione condivisa e negoziata della crisi esplosa con gli attacchi e le stragi contro i civili e le forze di sicurezza scatenate da agenti provocatori stranieri e pochi elementi estremisti interni circa nella primavera scorsa.

Mentre in altri paesi sono bastate poche giornate di rabbia a far capitolare dittatori pluridecennali in Siria la dedizione di Assad jr. ai valori dell'Indipendenza, dell'autonomia e della Resistenza si é mostrata sufficiente a mantenergli fedele la maggior parte della popolazone, non solamente i membri della sua setta (gli Alawiti) ma anche i Cristiani di varie confessioni, gli Sciiti e molti elementi sunniti secolari e laici, distanti dalle posizioni wahabite di qualche imam di Hama finanziato dai sauditi per conto di Usa e Israele.

In una notizia collegata, forse vedendo il fallimento della "strategia dell'isolamento" il Dipartimento di Stato Usa ha deciso di gettare la spugna e far tornare l'ambasciatore Robert Ford a Damasco, capitale che aveva abbandonato a ottobre 2011 dopo che una folla inferocita si era esercitata nel tiro di pomodori e uova contro di lui, che aveva violato gli accordi diplomatici recandosi senza preavviso proprio nella città di Hama, tradizionale roccaforte degli oltranzisti sunniti, all'insaputa del Governo siriano, probabilmente per incontrare qualche rappresentante estremista.
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Ezzet Reshaq alla Quds Press: "La visita di Mishaal ad Amman non prelude spostamenti della sede di Hamas!"


Il membro del Politburo di Hamas Ezzet Resheq ha espresso la speranza che, dopo il positivo esito del vertice del Cairo tra Khalid Mishaal e Mahmud Abbas il ritmo delle iniziative di riconciliazione tra le due grandi fazioni palestinesi Hamas e Fatah possa finalmente accelerare in maniera decisiva e imboccare finalmente la via della totale saldatura dello split del 2007, quando Fatah tentò un Colpo di Stato contro il Governo legittimamente uscito dalle elezioni dell'anno prima.

Resheq ha dichiarato alla testata 'Quds Press' che il Movimento Hamas si sta già mobilitando per le prossime elezioni generali, che dimostreranno ancora una volta come nel 2006 che il popolo di Palestina condivide gli ideali, lo zelo e la dedizione che già furono premiate dai ballottaggi alla precedente chiamata elettorale. Comunque é stato più che chiaro che senza un clima di serenità condivisa ogni elezione sarebbe inutile e che quindi bisogna prima mirare a raggiungere questo importante obiettivo.

Nell'intervista é anche stata smentita la voce che Hamas voglia trasferire i suoi uffici dalla Siria alla Giordania e che la visita di Mishaal ad Amman sia mirata a quell'obiettivo. Hamas sostiene il governo legittimo di Bashir Assad e ne loda la dedizione per la Causa della Palestina e quella della Resistenza anti-imperialista e confida che, anche grazie al sostegno di paesi amici e alle recenti vittorie riportate contro la provocazione terroristica, Damasco potrà introdurre riforme democratiche senza mettersi in mano ad agenti imperialisti prossimi o remoti, come Israele, Usa, Francia o Arabia Saudita.
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Sei vittime a Gaza causate dall'ennesima aggressione armata sionazista!

E' di un morto e ben sei feriti (molti dei quali moriranno a causa della tragica emergenza umanitaria che strangola la Striscia di Gaza) il bilancio dell'ultimo attacco militare sionista contro il ghetto palestinese assediato, condotto nella giornata di ieri da velivoli e carri armati con la stella di davide.

L'ucciso, appena 22enne, risponde al nome  di Ismail Salama Al Ar-Eir e sarebbe stato massacrato dai carri armati Merkava penetrati nella Striscia di Gaza presso l'abitato di Ash-Shijaia presso quello che una volta, prima dell'imposizione dell'illegale e disumano blocco sionazista, era conosciuto come il 'Valico di Mentar'.

Degli altri cinque feriti non si sa ancora nulla, se non che sono tutti civili, come la quasi totalità delle vittime gazesi delle aggressioni lanciate da Israele, confortevolmente rassicurato dal silenzio ipocrita della comunità internazionale della politica e dei media; prontissima a inventarsi false repressioni, false stragi, persino falsi genocidi, ma poi apatica e abulica di fronte ai crimini contro l'Umanità perpetrati dall'entità sionista e da altre potenze arroganti.
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