sabato 11 febbraio 2012

Morti e feriti a Tripoli siriaca tra gli sgherri del mezzo saudita Hariri e gli Alawiti che manifestavano a sostegno di Bashir Assad!


Dobbiamo purtroppo riportare che, contrariamente a quanto auspicato nel nostro post precedente per tutta la giornata di sabato 11 febbraio gli scontri e le sparatorie tra i lacché sunniti dei partiti filoimperialisti della coalizione 14 marzo, manovrata dal mezzo-saudita Saad Hariri e coinvolta negli episodi di contrabbando e sostegno ai terroristi infiltrati in Siria, concentrati nel quartiere di Bab al-Tabaneh, e gli Alawiti di Jabal Mohsen che manifestavano la loro solidarietà al legittimo governo siriano e al Presidente Bashir Assad sono continuati per tutta la giornata di ieri e, oltre ad armi automatiche leggere hanno visto il ricorso anche a granate e lanciarazzi.


Sono stati riportati almeno due morti e una ventina di feriti tra cui diversi soldati dell'Esercito che cercavano di stabilire una linea di sicurezza tra le due comunità e che sono stati fatti segno di fuoco dal quartiere sunnita. Che i sostenitori di Saad Hariri, sfiduciato e 'trombato' dalla poltrona di Primo Ministro lo scorso gennaio e sostutito da Najib Mikati e dalla coalizione di Centrosinistra '8 marzo' abbiano aperto il fuoco contro militari dell'Armee Libanaise la dice lunga su quanto le pedine di Obama e Netanyahu in Libano rispettino le istituzioni dello Stato...se non lo hanno in mano loro!

Il Comando dell'Armee ha dichiarato fermamente la propria intenzione di: "Affrontare con determinazione chiunque metta in pericolo la sicurezza del Nord Libano, a prescindere da setta, etnia, affiliazione politica".
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Haniyeh a Teheran dichiara da Piazza Azadi: "Hamas non riconoscerà mai alcuna entità sionista in Palestina!"


Il Premier palestinese Ismail Haniyeh ha reiterato durante un discorso pubblico tenuto a Teheran che il Movimento musulmano di Resistenza Hamas, di cui egli fa parte e nelle cui liste lui é stato eletto al suo attuale incarico, non riconoscerà mai e poi mai l'occupazione sionista della Palestina e che lo scopo della Resistenza é quello di liberare tutto il territorio nazionale palestinese, quello occupato ora in Cisgiordania, quello occupato nel 1967 e quello occupato nel 1948.

Il discorso, tenuto nel corso delle celebrazioni per il 33esimo anniversario della Rivoluzione Islamica é stato un momento speciale riservato a un ospite particolarmente caro all'establishment e al pubblico iraniano che da sempre non ha lesinato testimonianze di solidarietà e aiuti concreti alla Resistenza palestinese.
"Come rappresentante del popolo di Palestina" ha dichiarato Haniyeh "e in nome di tutti coloro che cercano la libertà, annuncio oggi, da questa Piazza Azadi di Teheran che Hamas non riconoscerà mai alcuna entità sionista sul territorio nazionale palestinese!".

La visita del Primo Ministro palestinese continuerà fino a domani, dopodiché Haniyeh dovrebbe tornare nella Striscia di Gaza, da cui aveva preso il via circa dieci giorni fa il suo secondo 'tour' diplomatico.

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Il Contrammiraglio Sayyari annuncia che due nuovi mini-sommergibili "Ghadir" sono stati aggiunti alla flotta iraniana!


Durante giornate ricche di manifestazioni, celebrazioni e annunci come quelle che contraddistinguono il trentatreesimo anniversario della Rivoluzione Islamica che ha liberato l'Iran dal giogo oppressivo della tirannia di Reza Palhevi é d'uopo che ogni ente, ogni ministero, ogni organizzazione istituzionale tracci un bilancio della sua storia dalla vittoria della Rivoluzione a oggi e spinga lo sguardo, in prospettiva, a sfide e traguardi futuri. In questo spirito bisogna inquadrare il discorso del Contrammiraglio Habibollah Sayyari, comandante in capo delle forze navali della Repubblica Islamica, durante il quale é stato dato l'annuncio che due nuovi "sommergibili tascabili" classe 'Ghadir' sono recentemente andati ad aggiungersi alla lista di unità in servizio attivo nell'IRIN.

Salgono così a 19 i mini-sommergibili, lunghi 30 metri e pesanti 130 tonnellate, a disposizione della Marina di Teheran; inaugurata nel 2007 la classe 'Ghadir' é stata progettata e studiata per operare senza problemi anche nei più bassi fondali costieri del Golfo Persico e per permettere al Comando dell'IRIN di compiere agguati a navi ostili nelle acque profonde e poi ritirare subito i battelli attaccanti in tratti di mare troppo bassi per venire transitati dai vascelli nemici. La consegna dei due nuovi 'Ghadir' segue quella di tre unità avvenuta nel novembre del 2011.

In omaggio alla dottrina della 'Jihad di Autosufficienza Militare' tutti i componenti dei mini-sommergibili sono di origine iraniana, dallo scafo ai motori alla strumentazione sonar e radar, a testimonianza degli enormi progressi fatti nel campo dall'industria cantieristica ed elettronica di Teheran, che fin dalla fine della guerra imposta contro l'Irak di Saddam Hussein ha giurato di non dover mai più dipendere dall'estero per la difesa della propria autonomia e indipendenza.
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Fedeli di Saad Hariri a Tripoli siriaca tentano di attaccare raduno filosiriano di cittadini alawiti, ma sono messi in fuga!


Tre persone, due militari e un civile, sono rimaste ferite nella giornata di ieri nella città di Tripoli siriaca, in Libano, quando un gruppo di sunniti sostenitori del politico mezzo-saudita Saad Hariri, capobastone della 'alleanza 14 marzo' (che riunisce i partiti filoamericani e filosionisti) hanno tentato di disturbare e interrompere un raduno di alawiti che solidarizzavano coi loro fratelli siriani messi in pericolo dalla violenza e dagli attentati dei terroristi filo-imperialisti sostenuti e pagati da Americani, Sauditi, Qatariani e israeliani, attivi negli ultimi mesi nel paese confinante.

Lo scontro é avvenuto al confine tra i quartieri di Bab al-Tabaneh e Jabal Mohsen: il primo abitato prevalentemente da sunniti, il secondo invece da alawiti. Il tentativo della 'squadraccia' di Hariri di interrompere la manifestazione filosiriana é stato però interrotto da alcuni spari che hanno mandato gli aggressori in rapida e precipitosa fuga. Bisogna ricordare che in Libano rimangono sempre ingenti quantitativi di armi automatiche e semiautomatiche in mano alla popolazione; in parte retaggio della lunga e sanguinosa guerra civile del 1975-1990, in parte della recrudescenza di scontri del 2008, quando il Governo di Fouad Siniora cercò di attaccare le strutture della Resistenza, scatenando la compatta e ferma reazione dell'Alleanza 8 marzo.

Un ufficiale di polizia libanese, parlando sotto condizione di anonimato ha dichiarato che "Sia i sunniti che gli alawiti di Tabaneh e Jabal Mohsen hanno tirato fuori le armi e sono pronti a usarle"; il Prermier Najib Mikati, da Beirut, ha invitato l'Esercito nazionale a "Prendere le misure adeguate per evitare che simili eventi si ripetano".
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Rapporto CIA rivela: "Il drone catturato dagli Iraniani é caduto in mano loro con tutta la banca-dati intatta!"


Un rapporto della CIA, pubblicato dopo molte settimane di indagine e analisi delle dinamiche e delle variabili intervenute nell' "affaire" del drone 'stealth' (o presunto tale) RQ-170 dirottato e catturato dalle forze di difesa aerea iraniane specializzate nel disturbo e nella guerra elettronica ritiene "praticamente certo" che l'UAV, essendo stato 'convinto' di essere tornato alla base NATO di Kandahar in Afghanistan e avendo messo in opera le procedure di atterraggio automatico in maniera totalmente autonoma non sia stato raggiunto dal comando di "cancellare" la propria banca dati interna, inviato dai controllori americani quando questi hanno verificato che l'aeromobile non rispondeva più ai loro comandi.

Questo vuol dire che i tecnici di Teheran (eventualmente affiancati dagli esperti russi e cinesi che sembra si siano precipitati letteralmente nella Repubblica Islamica una volta diffusasi la notizia della cattura del drone) avranno avuto o stanno avendo a disposizione una vera e propria "vena madre" di informazioni e dati da cui trarre importanti insegnamenti sulle operazioni di ricognizione segreta portate avanti dai servizi e dall'aviazione Usa, oltre a tutto l'armamentario avionico e sensorio del drone vero e proprio, considerato uno dei velivoli senza pilota più avanzati di tutto l'arsenale aereo a stelle e strisce.

"La CIA e lo Stato Maggiore dell'aviazione vogliono mettere in atto protocolli di sicurezza aggiuntiva per evitare o perlomeno ridurre le possibilità che un incidente del genere si ripeta in futuro ma, con un'idea approssimativa e imperfetta del metodo usato dagli Iraniani per riuscire a neutralizzare e overridare i controlli dell'RQ-170 tale intento è al momento attuale difficilissimo da implementare; ben differente sarebbe la situazione se l'UAV fosse stato recuperato o restituito: allora controllando l'hardware sarebbe possibile ricostruire la sequenza degli eventi che ha portato alla sua perdita".

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Cartoline di "civiltà occidentale" dall'Afghanistan!



Senza commento, lasciamo ogni considerazione al nostro pubblico.

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Il Premier Haniyeh a Teheran per la sua visita di tre giorni incontra Reza Rahim e Ali Salehi!


Ismail Haniyeh é giunto ieri a Teheran, capitale della Repubblica Islamica, nel corso del suo tour diplomatico dei paesi del Golfo Persico, dove si fermerà per tre giorni; come avevamo già fatto notare nel nostro precedente articolo la coincidenza dell'arrivo del Primo Ministro palestinese con il culmine delle celebrazioni per il 33esimo anniversario della Rivoluzione Islamica ha reso l'evento ancora più significativo e pognante.

Accolto allo scalo internazionale della capitale dal Ministro degli Esteri Ali Akbar Salehi Hanyieh ha poi incontrato il Vicepresidente Mohammad Reza Rahimi al Palazzo Sadadbad, trattenendosi a lungo con lui; tra oggi e domani egli incontrerà il Presidente Ahmadinejad, il Segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale Saeed Jalili, di nuovo il Ministro Salehi e, infine, la Guida Suprema della Repubblica Islamica Ali Khamenei.

Gli sviluppi della situazione politica palestinese, regionale e dell'intero mondo musulmano saranno il nucleo principale dei dialoghi del Primo Ministro coi massimi rappresentanti iraniani. Fin da prima della Rivoluzione Islamica l'Ayatollah Khomeini aveva dichiarato che era preciso dovere del popolo iraniano affiancare e sostenere in ogni modo quello palestinese nella sua lotta.

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L'Esercito libanese rinforza le posizioni al confine con la Siria e intensifica i controlli alla frontiera: i terroristi sconfitti a Homs faranno la fine del topo


L'Armee Libanaise ha iniziato nella giornata di ieri a rinforzare sistematicamente le sue posizioni nella regione settentrionale di Wadi Khaled, vallata che conduce in Siria.

Secondo testimonianze degli abitanti della cittadina di Muqaybleh, l'Agence France Presse ha riportato che: "Unità dell'Esercito si sono concentrate nella base militare di Wadi Khaled e da lì hanno iniziato a inviare pattuglie e distaccamenti presso tutti i villaggi e gli agglomerati della zona".

Un dignitario locale della cittadina di Kneysseh ha dichiarato che "Truppe dell'Esercito si sono schierate lungo il confine, non soltanto a Kneysseh ma anche a Hnayder e Qarha".

Residenti locali hanno dichiarato a reporter dell'AFP che: "Ogni auto in transito viene fermata e controllata così come i documenti di tutti coloro che transitino al checkpoint eretto all'entrata di Wadi Khaled.

Senza dubbio queste iniziative libanesi sono volte a impedire che ulteriori spedizioni di armi e denaro (come quella fermata recentemente all'aeroporto di Beirut) raggiungano i terroristi in Siria e a prevenire inoltre la loro possibile fuga in Libano visto il successo della vasta operazione militare scatenata contro di loro in questi giorni dalle forze di Assad.
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venerdì 10 febbraio 2012

Ghannouchi dichiara: "La nuova Tunisia non riconoscerà mai lo Stato sionista e avrà l'Islam come punto di riferimento!"


Nessuna possibilità che la nuova Tunisia democratica sorta dopo la cacciata del tiranno Ben Ali possa "mai e poi mai" dare il suo 'riconoscimento' al regime ebraico di occupazione della Palestina; zero speranze, poi, che la sua architettura costituzionale (attualmente centro degli sforzi dell'Assemblea eletta il 23 ottobre scorso) possa in qualche modo essere 'laica' o 'laicista' o comunque escludere dal proprio corpus di riferimenti i dettami e le raccomandazioni della fede musulmana, cuore della storia del paese da oltre dodici secoli.

Sono nette e non lasciano adito a equivoci o fraintendimenti le parole di Rachid Ghannouchi, fondatore e leader storico del Partito del Rinascimento Musulmano (Ennahda), uscito trionfatore dalle urne autunnali con la palma di forza politica di maggioranza relativa ai microfoni dell'emittente all-news in Inglese di Teheran, PressTV.

Sempre per sgombrare il campo da malintesi Ghannouchi ha chiarito che tali posizioni non sono sue opinioni personali ma punti-cardine del programma dell'Ennahda e che verranno puntualmente implementati grazie all'enorme fiducia tributata a questa forza politica dall'opinione pubblica tunisina, che le condivide e le vuole vedere in atto.
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Le forze di sicurezza siriane liberano sette ingegneri iraniani che erano stati rapiti dai terroristi!


In una ulteriore dimostrazione del successo delle operazioni di Damasco contro le forze della sedizione filo-imperialista e filosionista che negli ultimi mesi si erano insinuate nel corpo sano della nazione rendendosi colpevoli di stragi, violenze e attentati, arriva in queste ore alla nostra redazione la notizia che i sette ingegneri e tecnici iraniani che erano stati rapiti a dicembre vicino a Homs mentre si recavano come ogni giorno al lavoro nel cantiere di una nuova centrale elettrica da 450 MW sono stati liberati e rientreranno presto in patria agli affetti dei loro parenti e familiari.

Terroristi catturati durante i 'blitz' dell'Esercito di Damasco compiuti in questi giorni per "bonificare" la zona di Homs e il suo circondario avrebbero rivelato spontaneamente il luogo della loro detenzione, e il gruppo sarebbe quindi stato liberato senza che si rendesse necessaria un'azione armata. Nelle scorse settimane le televisioni degli emiri del petrolio asserviti a Usa e Israele (Al-Jazeera, Al-Arabiya) avevano diffuso la voce infondata e mendace che i sette cittadini della Repubblica Islamica fossero 'ufficiali dell'IRGC'.

Attualmente vi sono diverse migliaia di tecnici e ingegneri iraniani in Siria, impegnati in diversi progetti infrastrutturali, tra cui dighe, ponti e molti altri ancora, per un valore approssimato di oltre un miliardo di Euro. Pochi giorni fa un gruppo di undici civili iraniani che erano stati rapiti dai terroristi mentre si stavano recando in pellegrinaggio alla moschea di Sayyidah Zaynab erano stati a loro volta liberati dalle forze di sicurezza del Presidente Assad.
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Atallah Hanna denuncia: "Tour operator sionisti attraggono cristiani e li sottopongono al lavaggio del cervello con propaganda filoisraeliana!"


Atallah Hannah, Arcivescovo di Sebastia, ha condannato la campagna di falsificazione e inganno guidata dalle organizzazioni sioniste e sostenute dalla loro lobby internazionale che attraggono turisti dai paesi occidentali per "visitare la terra santa" e poi li sottopongono a un diluvio di propaganda filoisraeliana, volta a giustificare l'occupazione sionista della Palestina e banalizzare l'Olocausto della Nakba e il regime di Apartheid imposto ai legittimi abitanti della regione.

Hannah ha invitato i capi delle confessioni cristiane presenti in Terrasanta ad affrontare seriamente questo fenomeno, spiegare i fatti e condannare la falsificazione storica a fini politici e commerciali e il 'giustificazionismo' dei tour operator israeliani che si rivolgono a clientela cristiana.
Questa locandina sionista ha l'impudenza di indicare la Cupola della Roccia come "attrattiva di israele!"

"Vi sono organizzazioni sioniste, sponsorizzate dalla lobby filoisraeliana Usa e da certi settori dei partiti politici, che cercano di falsificare i fatti storici riguardanti i luoghi sacri, specialmente a Betlemme e Gerusalemme", ha spiegato l'Arcivescovo, indicando come esempio un filmato proiettato e diffuso tra i turisti cristiani dai tour operator sionisti che, oltre a stravolgere la Storia e la toponomastica della regione, promuove luoghi di visita totalmente fasulli come il "Parco dei Re" a spese di autentici siti archeologici, artistici e religiosi intimamente legati alla Storia della Palestina.

Hannah ha sottolineato la serietà della questione e la necessità di contrastare tali iniziative con uno sforzo teso a promuovere la verità storica e religiosa.
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Il Patriarca maronita Al-Rahi elenca le prospettive per il rinnovo del patto sociale libanese in una cornice di tolleranza e convivenza civile


Il Patriarca maronita Beshara al-Rai ha confermato che la cooperazione, l'uguaglianza e l'equilibrio tra tutte le etnie, le confessioni e le sette della società libanese deve fungere da "stella polare" per il comportamento di tutti i gruppi, nello spirito e nell'aderenza alla Costituzione che ha permesso al paese di costruirsi un futuro al di là e oltre le divisioni e i lutti della Guerra Civile.

Ha aggiunto che la recente Rinascita del Libano testimonia come, in una atmosfera di fiducia e rispetto reciproco tutti possano crescere e svilupparsi in armonia ciascuno apportando il proprio unico e prezioso contributo a un melange storico e culturale che probabilmente non ha eguali al mondo e che può fornire un validissimo ed esportabile esempio per la convivenza pacifica e la tolleranza multiculturale.

Il Primate di Antiochia ha aggiunto che, qualora ogni gruppo sociale e religioso tenga in considerazione la prospettiva storica e nazionale allora sarà più che possibile ratificare un nuovo patto sociale che tenga il Libano fuori dalle contese e dagli scontri che possano turbare l'equilibrio regionale o continentale. Concludendo il Patriarca ha voluto onorare e ricordare "Tutti i martiri che sono morti per la Patria" e che, come chicchi di grano gettati al suolo, "non sono morti invano, ma ci hanno portato molto frutto".
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Il Presidente Ahmadinejad incontra il leader religioso siriano Hassoun e dichiara: "La Repubblica Islamica vi sarà a fianco nei momenti di difficoltà!"



Il Presidente della Repubblica Islamica Mahmoud Ahmadinejad ha confermato che le potenze arroganti dell'Occidente imperialista, Usa e alleati, vogliono provare a indebolire i movimenti di Resistenza del Medio Oriente, in primo luogo quelli di ispirazione islamica e musulmana, per questo hanno scatenato i loro agenti contro la Siria, nel tentativo di 'recuperare' in qualche modo le posizioni che hanno perso con la caduta di Ben Ali, Mubarak, Gheddafi e che sentono in pericolo con il continuare delle manifestazioni in Arabia Saudita, Giordania e Bahrein.

Il Presidente ha elaborato questi concetti nel corso del suo recente incontro col Gran Muftì siriano Sceicco Ahmed Badreddine Hassoun; affermando inoltre che "Lo scopo principale di questa campagna di ingerenza e aggressione dell'Occidente e dei suoi servi arabi contro Damasco é poi in ultima analisi il tentativo di proteggere il regime sionista, ora che l'Egitto ha eletto democraticamente un Parlamento ostile a Tel Aviv e che ha ogni intenzione di lasciar decadere i cosiddetti 'Accordi di Camp David' o di rivederli profondamente".

Tuttavia Ahmadinejad ha anche dichiarato che il vantaggio non é in mano all'Occidente, che agisce in maniera frettolosa e confusionaria, mentre il pallino della situazione rimane ai popoli, ai movimenti e agli Stati allineati con la Resistenza, i quali, mantenendo la loro unità potranno affrontare con successo questa e altre minacce. In risposta il Muftì Hassoun ha lodato le politiche e le posizioni della Repubblica Islamica e ha salutato nell'Iran un simbolo da imitare di unità e solidarietà col mondo islamico tutto, al di là di steccati settari e nazionali.

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Teheran in fermento per la prossima visita di Haniyeh, che arriverà proprio nell'anniversario della Rivoluzione!


Nel corso del suo secondo "tour diplomatico" che finora lo ha portato a visitare Qatar, Bahrein e Kuwait il Primo Ministro palestinese Ismail Haniyeh arriverà nella giornata di oggi a Teheran, capitale della Repubblica Islamica dell'Iran e tappa fondamentale di questo suo nuovo periplo. Se infatti gli sceiccati del Golfo si profondono a parole in apprezzamenti e promesse di sostegno (soprattutto economico) alla causa palestinese, salvo poi correre ad accucciarsi ai piedi dei loro padroni americani e sionisti appena svoltato l'angolo non si può dire che l'atteggiamento iraniano dalla Rivoluzione Islamica in poi sia stato altro che quello di affidabile e sincera solidarietà per la Causa e la sofferenza del popolo di Palestina.

Il fatto che poi l'arrivo di Haniyeh coincida proprio con la fase culminante e più intensa delle celebrazioni per il trentatreesimo anniversario della cacciata del tiranno filoamericano e filoisraeliano Reza Palhevi, non farà che rendere ancora più unica e memorabile questa occasione, i cui dettagli restano ancora coperti dal più stretto riserbo: a parte il fatto che ad attendere Haniyeh all'aeroporto della capitale vi sarà il Vice di Ahmadinejad Mohammad Reza Rahimi infatti, non si sa ancora niente di ufficiale riguardo la scansione degli incontri, dei vertici e della partecipazione dell'illustre ospite alle celebrazioni della Rivoluzione.

E' tuttavia sicuro che Haniyeh sarà ospite dell'Università di Teheran che lo insignirà di una laurea ad honorem e che in seguito a ciò terrà una lectio magistralis.
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Ancora un morto a Qatif! Come mai agli sgherri di Casa Al-Saoud si permette di ammazzare a mano salva?


Forze del regime saudita hanno aperto il fuoco con munizioni di piombo su manifestanti sciiti nelle province orientali del paese uccidendo almeno una persona e ferendone pià o meno gravemente altre quindici. L'evento ha avuto luogo nella città di Qatif durante la giornata di ieri quando una folla si era radunata nelle strade nel quadro delle continue manifestazioni contro l'autoritarismo, le discriminazioni e la repressione scatenata dalla corte sunnita degli Al-Saoud contro la minoranza sciita della popolazione (due milioni e mezzo su venti milioni di persone).

La presenza militare é fortissima tanto a Qatif ed Awamiyah quanto nei centri minori della regione, tuttavia con l'abnegazione che ha mostrato più volte nel corso dell'ultimo anno, la popolazione dell'Est mostra di non voler cedere e di essere disposta a sfidare tutta la brutalità che il regime di Riyadh sembra pronto a voler scatenare contro di essa. Dal mese di novembre sono dieci le vittime civili di cui si ha notizia.

Associazioni umanitarie come Amnesty International e Human Rights Watch hanno a più riprese accusato la Casa di Saoud di violare i più basilari Diritti Umani e hanno chiesto investigazioni internazionali su ogni caso di omicidio di dimostranti e attivisti.
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giovedì 9 febbraio 2012

Il Comandante della Marina Iraniana incontra cordialmente il Contrammiraglio Al-Raisi, capo delle forze navali dell'Oman!


Il Comandante in Capo della Marina Militare iraniana ha dichiarato che la sua flotta ha la "Missione storica e strategica" di stabilire e preservare reali condizioni di sicurezza nelle acque della regione per permettere il pacifico e armonioso sviluppo delle nazioni che su di esse si affacciano e che per talo motivo la sua presenza nei mari internazionali non potrà che "venire costantemente rafforzata e intensificata".

Il Contrammiraglio Habibollah Sayyari ha dichiarato che é in questo spirito e in questa prospettiva che bisogna inquadrare la recente visita della 18esima flottiglia dell'IRIN al porto saudita di Jedda, nel corso di una intervista rilasciata subito dopo il suo incontro col collega e parigrado dell'Oman Abdullah ben Khamis ben Abdullah al-Raisi, avvenuto nella capitale della Repubblica Islamica nella giornata di ieri.

Sayyari ha anche dichiarato che la prossima tappa del suo periplo sarà proprio rappresentata dal porto Omani di Salalah. I due Contrammiragli hanno sottolineato la storia di buone relazioni e fattiva collaborazione che unisce ormai da anni Oman e Iran in campo navale, con programmi di perfezionamento e aggiornamento bilaterali e reciproche visite di cortesia. Reiterando la loro dedizione a proseguire queste consuetudini i due Capi di Stato Maggiore hanno espresso la speranza che anche altri paesi vicini e circostanti si uniscano per cooperare alla costruzione di un sistema di sicurezza equo e sostenibile per il Golfo Persico, il Golfo di Aden e le acque circostanti.

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Sul filo del rasoio i rapporti tra Usa ed Egitto per il rinvio a giudizio dei 19 americani!


La richiesta della Magristratura egiziana di processare 19 cittadini Usa per le loro attività illegali nel paese, portate avanti con la copertura di fondazioni, gruppi e ONG riconducibili alla CIA, al Pentagono e a entità politiche dalle ambigue finalità hanno scatenato l'aperta ostilità 'bipartisan' di Washington contro il Cairo. Finora il Dipartimento di Stato aveva cercato in ogni modo di mantenere buoni rapporti con Tantawi e soci, generali che avevano fatto carriera sotto Mubarak e fianco a fianco con 'consiglieri' e 'inviati' Usa. Adesso però la querelle giudiziaria sembra aver messo fine a tutto questo.

Ovviamente, con tutta la arrogante spocchia 'yankee' la Casa Bianca ha "minacciato" di interrompere il versamento dei fondi USAID all'Egitto ma, visto che tali fondi mai e poi mai hanno contribuito a migliorare d'un acca le condizioni di vita della popolazione, non si capisce in effetti a cosa puntava l'estensione di una simile minaccia. Il Governo ad interim, per bocca del Ministro degli Esteri Mohammed Amr ha fatto sapere che l'azione della Magistratura é perfettamente legale e sostenuta da prove indiziarie gravi e circostanziate e che comunque non é nelle prerogative del Potere Esecutivo interrompere o bloccare l'operato dei giudici.

Anche 24 cittadini egiziani sono stati rinviati a giudizio insieme ai cittadini Usa, a tutti é contestato il tentativo di cospirazione contro le nuove istituzioni dell'Egitto democratico, in maniera da far sorgere un movimento di nostalgia e rimpianto verso i tempi del tiranno Mubarak.
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Eccezionale esclusiva: l'Esercito siriano elimina a Homs uno dei comandanti terroristi pagati da Usa e Israele, ore contate per i suoi complici!


Il 'comandante' Abdul Razzaq Tallas, traditore della sua patria e della sua gente, terrorista assassino a cui nessuna uniforme consegnatagli da mani americane o occidentali avrebbe mai e poi mai potuto dare dignità di soldato, ha finalmente finito di inquinare con la sua presenza e il suo respiro la faccia della Terra. Il leader della fazione estremista conosciuta come 'Al Faruq' é stato infatti crivellato di colpi nel corso di una sparatoria con le Forze Armate siriane, dove ha trovato la morte anche il suo vice, nella città di Homs.

Nelle ultime settimane il gruppo 'Al Farouq', parte della coterie di provocatori e tagliagole infiltrati da mano straniera e imperialista in Siria nella speranza di fare precipitare il paese nel caos e causare così la caduta del Governo di Bashir Assad, era stato coinvolto in stragi, attentati dinamitardi, rapimenti e torture, sia contro membri dell'Esercito e delle Forze di Sicurezza sia contro semplici civili, colpevoli unicamente di voler vivere in pace e in armonia, fedeli alla legittima autorità dello Stato.

Ormai la quasi totalità di Homs, circondata e isolata dalle truppe di Damasco nei giorni scorsi é stata liberata dalla presenza terrorista, come raccomandato dagli alleati russi di Assad fino dallo scorso settembre. Assad ha commesso uno sbaglio volendo lasciare tempo a eventuali elementi siriani nel fronte della sedizione di disassociarsi dal complotto straniero ed abbandonare le armi. C'é da sperare che nel futuro ogni anche solo possibile minaccia di attacco armato venga stroncata sul nascere ancora più rapidamente di quanto lo sia stata questa.
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Enorme manifestazione sadrista a Bagdad per celebrare la liberazione dell'Irak dagli occupanti americani e dai loro lacchè!



Alcune centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza a Bagdad, capitale dell'Irak, per celebrare, secondo l'invito dell'influente leader politico e religioso sciita, Moqtada al-Sadr, la liberazione del loro paese dall'occupazione imperialista americana. Alcune fonti sadriste hanno parlato di "oltre un milione" di dimostranti scesi in strada, ma cifre più prudenti del Ministero dell'Interno parlano di cinque-seicentomila.

Quel che é certo é che, dal suo debutto sulla scena politica mesopotamica, giudicato troppo giovane per farsi largo in un mondo dove l'età anagrafica fa da sostegno e corroborante alla perizia nella giuresprudenza islamica, quasi schiacciato dall'ingombrantissima figura del padre (a cui é intitolato l'enorme sobborgo sciita della capitale, -'Sadr City' appunto-, ayatollah fatto assassinare da Saddam Hussein che ne temeva il carisma e il seguito), Moqtada al-Sadr, complice anche il periodo di studi e perfezionamento nella città sacra iraniana di Qom, sia divenuto una figura di certa rilevanza nazionale e di un certo quale spessore anche a livello regionale.

Le sue aspirazioni di diventare il 'Nasrallah Irakeno' sono ancora lontane dal realizzarsi ma forse non più così velleitarie come potevano sembrare nel 2007.

Anche il movimento sadrista é cresciuto, strutturandosi e organizzandosi, riuscendo a mettere in piedi e a condurre a buona riuscita un happening pubblico che per certi versi ha fatto sfigurare certi eventi ufficiali sponsorizzati dal Governo, mettendo all'opera una macchina spettacolare che ha di gran lunga superato quella vista in azione lo scorso 19 gennaio a Najaf.

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Brillante operazione sudanese libera 29 lavoratori cinesi sequestrati dai burattini di Obama e Netanyahu!


Grazie ai mirabili sforzi del Governo di Omar Bashir e delle Forze Armate di Khartoum i ventinove lavoratori cinesi catturati nel Sud Kordofan da un gruppo terroristico sponsorizzato dal Sud-Sudan di Salva Kiir, marionetta degli interessi imperialisti e sionisti nel Continente Nero, sono stati liberati, imbarcati su un aereo della Croce Rossa nella cittadini di Kauda e consegnati all'ambasciata di Pechino a Nairobi, in Kenya.

Responsabili del ratto erano i militanti del SPLMN, una delle molte milizie asservite al vile e crudele 'Signore della Guerra' installato da Obama e Netanyahu a Giuba, nella porzione di Sudan strappato alla madrepatria con il fittizio "referendum" di luglio 2011, da allora preda di instabilità e violenze. L'interferenza con i fruttuosi e intensi rapporti commerciali tra Cina e Sudan é un interesse primario degli imperialisti stranieri, che vorrebbero far tornare l'Africa alla fase neocolonialista quando le avide multinazionali occidentali erano i soli referenti per i governi locali. Ora invece Cina, India, Brasile, Iran e altre potenze emergenti offrono ai paesi di quel continente alternative più valide ed eque per poter avviare reali e duraturi processi di sviluppo.

Il Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare ha emesso un comunicato esprimendo gratitudine a Khartoum e al Preidente Bashir, nonché alla Croce Rossa, affermando che al loro arrivo in Kenya tutti gli ex-ostaggi erano in salute e di ottimo umore. I lavoratori erano impegnati nella costruzione di una strada ed erano stati rapiti negli ultimi giorni di gennaio 2012. Attualmente ci sono circa 10mila lavoratori cinesi in Sudan impegnati nella realizzazione, tra l'altro, di oleodotti, raffinerie, terminal mercantili e altre infrastrutture.
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La Lega Araba avverte il Vaticano: "Illegale qualunque accordo firmato con Tel Aviv su Gerusalemme Est!"


La Lega Araba ha ufficialmente invitato il Vaticano a non firmare nessun genere di accordo con Israele senza prima rivedere accuratamente gli articoli del Diritto internazionale riguardo allo status della Città di Gerusalemme.

Il Sottosegretario della Lega Araba per la Palestina e i Territori Occupati Mohammed Subaih ha dichiarato in un comunicato stampa che la Santa Sede dovrebbe consultarsi con la Lega Araba prima di firmare ogni genere di accordo col regime di Tel Aviv che riguardi la Città Santa, in quanto quest'ultima é illegalmente occupata 'manu militari' dalle forze sioniste, ma a tutti gli effetti di Diritto non fa parte del cosiddetto 'Stato ebraico'.

Subaih, commentando sulla possibilità di un accordo tra Vaticano e Israele sulle proprietà della chiesa cattolica a Gerusalemme Est ha dichiarato che esso si porrebbe automaticamente fuori legge e in violazione della legittimità internazionale, che concorda sul dichiarare Gerusalemme Est un 'territorio occupato' fin dal 1967.
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Insegnanti giordani in sciopero per il terzo giorno consecutivo: "I nostri stipendi sono da fame!"


Insegnanti e professori del regno ascemita di Giordania proseguono per il terzo giorno consecutivo la loro agitazione mentre il Governo ha ufficialmente respinto la loro richiesta per un sostanzioso aumento degli stipendi, che non vengono aggiornati da anni e, complice la forte inflazione che erode e divora i redditi fissi, sono ormai inadeguati a garantire la mera sopravvivenza.

Il Gabinetto guidato da Awn Khasawneh ha proposto agli scioperanti un aumento molto modesto rispetto alle richieste avanzate ma i leader della protesta hanno risposto picche: "L'esperienza ci ha insegnato che gli scioperi compatti e prolungati sono gli strumenti più efficaci che i dipendenti pubblici possano usare per portare avanti le proprie rivendicazioni. A differenza di altri generi di dipendenti pubblici i docenti non possono 'integrare' i loro redditi con attività collaterali o con 'bustarelle', se facciamo una richiesta non recederemo dalle nostre posizioni fino a che non sarà soddisfatta!".

Il Consiglio sindacale dei Docenti ha dichiarato che praticamente tutte le scuole del paese sono chiuse; il portavoce del Ministero dell'Educazione Ayman Barakat ha affermato invece che l'adesione all'agitazione non é totale e che diversi istituti sono riusciti a mantenere l'attività didattica anche in questi ultimi tre giorni.
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Comandante iraniano: "La cortina di difesa aerea della Repubblica Islamica é solida, profonda, affidabile!"


Le forze armate della Repubblica Islamica e in particolar modo il loro comparto per la difesa aerea stanno attentamente monitorando tutte le mosse militari delle potenze arroganti dell'imperialismo occidentale e sionista nella regione, in particolare vicino ai confini del paese, per prevenire e contrastare ogni loro possibile mossa aggressiva. Secondo quanto riportato ai cronisti dei media dal Comandante della Regione Nordorientale della Difesa Aerea, Abdollah Reshadi, i sistemi radar e di intercettazione elettronica iraniani sono in funzione "24 ore su 24" e sono in grado, come mostrato anche recentemente, di scovare e individuare ogni tipo di intrusione ostile nello spazio aereo.

Il comandante iraniano ha anche avuto modo di "ringraziare" ironicamente gli Usa e i paesi occidentali che, con le loro 'sanzioni' unilaterali, hanno contribuito a dare l'impulso affinché la Repubblica Islamica si rendesse totalmente autosufficiente dal punto di vista dell'hardware militare, dando un potente stimolo all'industria nazionale, particolarmente dal punto di vista dei sistemi elettronici e della missilistica. La cortina di difesa aerea iraniana comprende vari 'strati' di missili a lungo, medio e corto raggio, rafforzati e integrati da sistemi aggiuntivi, in grado di affrontare con successo gli attacchi più massicci; per avere una speranza di sopraffare tale scudo gli aggressori imperialisti dovrebbero mobilitare tanti e tali mezzi da rendere la spesa di una tale impresa veramente proibitiva.

Grazie a un simile arsenale difensivo (giacché la difesa dei territori e dei confini nazionali é la missione primaria delle forze armate di Teheran) i cittadini iraniani possono continuare a dormire sonni tranquilli.
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mercoledì 8 febbraio 2012

Decisiva l'azione militare dell'Esercito siriano contro terroristi e provocatori: "A Baba Amro e Madaya è tornato l'ordine"


Nonostante diplomatici dinieghi e affermazioni del contrario non c'é bisogno di essere chiromanti o indovini per intuire che, tra i diversi argomenti di dialogo tra Sergei Lavrov e il Presidente Bashar Assad vi sia stato anche quello della migliore risposta militare contro l'insorgenza armata di provocatori e terroristi finanziati e riforniti da Usa, Israele, Arabia Saudita e Qatar che nelle ultime settimane, anche in parte a causa dell'approccio attendista di Damasco, che fino all'ultimo ha voluto offrire occasione a eventuali elementi siriani coinvolti di disassociarsi dai criminali e dai provocatori stranieri, hanno avuto modo di perseguire i loro scopi violenti e destabilizzatori.

Dagli ultimi bollettini però é chiaro che l'Esercito ha avuto "luce verde" da Damasco per affrontare la sfida con tutta la forza e la risoluzione necessaria, sembra anche grazie agli inviti di Mosca che é sempre stata scettica sull'opportunità di temporeggiare e cercare di frazionare il fronte opposto, ma aveva già raccomandato misure energiche e radicali tempo addietro, circa a settembre 2011.

"Gli ufficiali russi hanno assicurato il loro pieno sostegno a tutte le misure necessarie a far sì che Esercito e Forze di sicurezza del Governo di Damasco rimangano i soli attori dotati di forza militare nel territorio della Repubblica araba", secondo quanto filtrato attraverso ambienti diplomatici. Grazie alla coordinazione russo-siriana, si può sperare che le operazioni militari iniziate negli scorsi giorni siano brevi, il più possibile scevre da vittime civili e, soprattutto, risolutive.

In merito citiamo rapporti secondo cui la presenza di insorgenti a Baba Amro e Madaya "é ormai solo un ricordo" e ambedue le province sono sicuramente pattugliate dalle Forze Armate: tutti i leader terroristi attivi nella zona sarebbero stati uccisi durante sparatorie. Scontri residui contro i pochi provocatori superstiti sono ancora segnalati nelle province di Zabadani e di Bloudan.
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Nasrallah nel suo discorso per l'anniversario della nascita di Maometto invita i Musulmani all'unità contro sionismo e imperialismo!


Il Segretario Generale di Hezbollah Hassan Nasrallah nel suo recente discorso di commemorazione per la nascita del Profeta Maometto trasmesso da Beirut nella giornata di ieri ha fatto appello all'unità tra i Musulmani, facendo notare che tutti gli sforzi degli imperialisti e dei sionisti per tenere divisa la comunità della Ummah dimostrano che la sua forza, una volta che essa si unisca per raggiungere un obiettivo "E' decisiva e inarrestabile, come hanno dimostrato le recenti rivoluzioni nei paesi musulmani, che hanno fatto giustizia di regimi corrotti e asserviti agli interessi delle arroganti potenze straniere".

Nasrallah ha anche stigmatizzato la campagna di vilificazione attualmente in atto contro l'Iran sui media occidentali, correttamente notando che l'unico 'crimine' per cui l'Iran é perseguitato é stato quello di avere cacciato il nano despota Reza Palhevi, sostituendolo con una Democrazia Islamica che risponde perfettamente alla Storia, alla Cultura, alle priorità e alle aspirazioni del popolo iraniano. "Da quel momento" ha articolato Nasrallah "Ogni pretesto é stato buono per l'Occidente per attaccare l'Iran: con lo spionaggio e la sobillazione dall'ambasciata Usa, tramite l'invasione di Saddam Hussein, sostenuto da Usa, Francia e Germania, agli attacchi nel Golfo compiuti da forze navali americane, e ora con la propaganda sul 'pericolo nucleare' e gli attentati a fisici e scienziati iraniani".

Nasrallah ha anche ringraziato calorosamente gli Iraniani per il sostegno fornito alla Resistenza, che é riuscita a battere Israele grazie alla feconda e fruttuosa collaborazione tra Hezbollah e IRGC. Parlando poi della situazione siriana egli ha fatto rapidamente giustizia delle incredibili menzogne propalate dai media degli sceiccati del petrolio e ripetute a pappagallo dalle tv e dai giornali controllati dai sionisti in tutto il mondo: "Il Governo siriano é saldo, gode dell'appoggio popolare e della fedeltà dell'Esercito; le storie su diserzioni dalle forze armate sono totalmente false, in tutto il paese i militari difendono i civili e danno la caccia a terroristi e provocatori".
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Il Presidente tunisino Marzouki in Marocco per rinnovare e ristabilire l'Unione Araba del Maghreb!"


Esattamente come annunciato dal Ministro dei Palazzi Reali marocchino il Presidente tunisino Mohamed Moncef Marzouki é arrivato oggi nel regno di Mohammed VI per la sua prima visita ufficiale che si prolungherà fino a venerdì 10 febbraio. Oltre a incontrarsi col monarca Marzouki avrà anche un meeting col Neopremier Abdul Ilah Ben Kirane.

Il leader del CPR, eletto Presidente grazie all'accordo tra Ennahda, Congresso Per la Repubblica e Ettakatol ha dichiarato che quella marocchina é una nuova 'tappa' di uno sforzo a largo raggio volto a riattivare e aggiornare l'idea di una Unione del Maghreb Arabo che unisca Tunisia, Algeria, Libia, Marocco e Mauritania.

Marzouki ha recentemente visitato la Libia e ha ospitato il Presidente algerino Bouteflika e il suo collega mauritano Mohamed Ould Abdelaziz nel corso delle cerimonie per la commemorazione del primo anniversario della Rivoluzione che ha cacciato l'ex-tiranno Ben Ali, attualmente latitante in Arabia Saudita, grande protettrice e nutrice di tutti gli autocrati arabi filo-occidentali.

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