lunedì 28 aprile 2014

Maariv: "Tel Aviv non é pronta a una nuova guerra con Hezbollah, l'Esercito é meno efficiente oggi che nel 2006!!"

Da un articolo del tabloid sionista "Maariv" riprendiamo un'analsi dai toni allarmati riguardo le effettive capacità militari del regime ebraico di occupazione della Palestina nel caso di una riaccensione delle ostilità con il Movimento Hezbollah (che, ricordiamo, nell'agosto 2006 sono state interrotte da un cessate-il-fuoco ma mai estinte da un formale accordo di pace, impossibile a raggiungersi fino a quando Tel Aviv continuerà ad occupare porzioni di territorio libanese).

Citando "Una fonte altolocata all'interno dello Stato Maggiore" il Maariv riporta che "Le forze armate non sono in grado di riprendere operazioni ad alta intensità sul fronte Nord nelle presenti condizioni e, se lo facessero, i risultati sarebbero peggiori di quelli ottenuti quasi otto anni fa".

Le motivazioni di questa degradazione nella prevedibile performance sono molteplici e investono la sfera materiale, quella dell'organico e del morare e delle motivazioni. L'articolo si sofferma a lungo sui numerosi incidenti occorsi negli ultimi anni dovuti a una progressiva obsolescenza del materiale bellico sionista e alla diminuzione delle ore di manutenzione e revisione dovute alle progressive 'sforbiciate' ai budget militari (che non solo hanno impedito l'acquisto e la procura di nuovi sistemi d'arma ma hanno anche inciso sulla cura del materiale già esistente e in uso).

Certo le guerre si fanno prima di tutto con gli uomini e poi con i materiali, ma anche in questo caso Tel Aviv ha poco da stare allegra: "I ranghi della truppa sono progressivamente più abulici e sfiduciati, composti da personale che cerca in ogni modo di sottrarsi agli obblighi di leva, arrivando anche a mentire sulle proprie convinzioni etiche e religiose nel tentativo di ottenere un congedo anticipato".

Contemporaneamente, é bene ricordarlo, il Movimento sciita Hezbollah sta accumulando un grande capitale di esperienza diretta sui campi di battaglia siriani, dove fianco a fianco con le truppe regolari di Assad e con i consiglieri e istruttori dell'IRGC e della Niruye-e-Qods partecipa con le sue unità alla distruzione del network terrorista takfiro e wahabita.

7 commenti:

  1. La prossima e imminente guerra arabo-israeliana sarà anche l'ultima e vedrà finalmente la cancellazione dell'entità sionista. L'asse della resistenza sciita è in fase ascendente e Tel Aviv si rapidamente eclissando come potenza militare e politica (la clamorosa sconfitta subita in Siria...) Federico

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  2. E un bentornato sulle nostre pagine anche a Federico!!!

    :D

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    1. Graize a lei, Kahani, per il lavoro svolto durante i tre anni di guerra in Siria. Grazie al suo blog, tutti gli amici italiani della Repubblica Araba Siriana hanno potuto informarsi, soffrire e finalmente gioire il grandissimo popolo siriano. Federico

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    2. Vogliamo continuare la nostra battaglia per l'informazione e la Verità fino al termine delle ostilità in Siria (che auguriamo prossima e completamente vittoriosa per le forze di Assad) e proseguirla e ampiarla lungo tutto l'arco di tempo che servirà alla Siria per risollevarsi dai patimenti e dalle sofferenze di questo anno e trasformarsi in uno snodo ancora più efficiente, attivo e vitale dell'ASSE DELLA RESISTENZA!!!!! :D

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  3. Ricordatevi che abbiamo sti Sauditi (( infami )), faranno tutto che Libanesi ed Hizbollah non ottenessero quella vittoria.
    Loro preferiscono Libanesi e Palestinesi ridotti male che vittoriosi.
    Già vediamo dal loro comportamenti in Siria,Iraq ed Iran.

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  4. L'unica soluzione al problema di Israele UN UNICO STATO LAICO che accolga PARITARIAMENTE Arabi ed Ebrei, che consenta il ritorno dei Palestinesi e non ammetta nuovi immigrati, ovvio che a livello di proprietà e di catasto ci sarà un gran lavoro da fare per il sollazzo di geometri e di agrimensori dopo aver dichiarati invalidi tutti i passaggi di proprieta a partire dal 1967 (tanto per essere magnanimi) in base alla risoluzione ONU 242, poi se Arabi ed Ebrei trovassero un accordo migliore tanto meglio, ovvia la restituzione delle alture del Golan e delle fattorie di Sheba.
    Ivan

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  5. e quell tipo di stato contrario di interesse dei tanti paesi (proprio Israele incluso).
    Perciò nn su edera mai.

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