sabato 24 maggio 2014

Migliaia di persone manifestano a Tripoli a favore dell'operazione antimilizie del Generale Haftar!

Migliaia e migliaia di tripolini hanno tenuto un lungo corteo nelle strade della capitale libica scandendo slogan e innalzando cartelli con l'effige del Generale Haftar, i cui seguaci sono impegnati dal 16 maggio in una vasta operazione contro lo strapotere delle milizie islamiste finanziate da Turchia e Qatar.

Manifestazioni simili si sono avute ad Ajedabia e Gharghour. "Ordine e Dignità, no ai miliziani", "No al terrorismo" erano gli slogan più ripetuti. Nessuno dei gruppi armati che pure erano affluiti verso la capitale dopo l'attacco condotto dall'alleato di Haftar Colonnello Fernana, ha provato a bloccare la dimostrazione.

Le forze sotto il controllo di Haftar hanno bisogno soprattutto di armi pesanti, che potrebbero venire fornite più o meno velatamente dalle nazioni circostanti ostili a una Libia preda dell'arbitrio dei miliziani estremisti che potrebbero cercare di destabilizzare anche Egitto, Algeria e Tunisia.


venerdì 23 maggio 2014

Qassem: "Hezbollah né indebolito nè 'distratto' dalla sua missione in Siria: siamo sempre pronti ad affrontare i Sionisti!"

Lo sceicco Naim Qassem, Vicesegretario della Resistenza sciita di Hezbollah ha dichiarato che l'impegno del Partito di Dio in Siria  ha impedito che le conseguenze negative del conflitto di questi tre anni in quel paese portassero instabilità in Libano. Facendo riferimento al pericolo takfiro e alle cospirazioni dell'Occidente.

Qasem considera la Siria come il "punto di appoggio della Resistenza"; evidente quindi, si è rivelato il piano imperialista: attaccare il governo di Damasco pensando allo stesso tempo di spezzare la continuità dell'Asse Teheran-Bagdad-Damasco-Beirut e privare Hezbollah dei rifornimenti di armi garantiti da Assad.

Hezbollah non ha agito senza precauzione e ha studiato ogni passo, ha spiegato Qassem nelle sue dichiarazioni, definendo il regime israeliano sempre come il "nemico principale " e il "centro delle ostilità", descrivendo, tuttavia, i takfiri mercenari pagati da Riyad, Ankara e Doha come "pericolo immediato" e una "priorità tecnica" nella strategia della Resistenza.

Qasem ha affermato che l'impegno contro la 'minaccia immediata' non ha indebolito o 'distratto' la Resistenza libanese dalla sua missione storica: confrontarsi con l'occupazione sionista che é Nemica della Virtù e  dell'Umanità.

Russia e Cina difendono ancora la Siria da un complotto anglo-franco-sionista all'ONU!!

Passati da molto tempo gli anni gloriosi in cui il grande conservatore e patriota francese Charles de Gaulle aveva il coraggio di portare avanti la Grandeur gallica disobbedendo platalmente ai diktat e alle pressioni di Washington e Londra, ormai Parigi é diventata una succursale della Casa Bianca e di Tel Aviv sia che all'Eliseo sieda il sionista ungherese Sarkozy sia che vi si insedi l'imbarazzante Hollande.

Servilmente appecorato agli ordini NATO e sionisti il rappresentante francese all'ONU ha presentato una mozione per deferire la Siria alla Corte Penale Internazionale (evidentemente per il "crimine" di aver sfidato e vinto l'arroganza imperialista globale) ma tale eventualità é stata sconfitta dall'intervento all'unisono di Russia e Cina che hanno silurato col loro Veto la mozione.

Churkin, rappresentante russo al Palazzo di Vetro, ha chiosato: "Gli Stati Uniti dovrebbero ratificare la Convenzione della CPI e aderirvi, e non limitarsi a cercare di usarla quando fa loro comodo".
Dopo i precedenti veti a mozioni che prevedevano attacchi militari e no fly zones sulla Siria, a pochi giorni dal colossale accordo trentennale per il metano che avvicina sempre di più Mosca e Beijing le due potenze eurasiatiche si sono trovate di nuovo fianco a fianco per difendere la legalità e il Diritto internazionale.

Speriamo che in futuro la cosa si ripeta sempre più spesso!!

Immagini esclusive di PALAESTINA FELIX sulla situazione all'interno del Carcere Centrale di Aleppo, totalmente liberato!

Queste foto dimostrano la situazione all'interno della Prigione Centrale di Aleppo negli scorsi giorni quando, dopo le avanzate delle truppe siriane nei quartieri e nelle località circostanti e con l'arrivo di un convoglio di corazzati che ha stabilito il suo QG nella stessa prigione, ogni possibilità di nuovi attacchi terroristici contro la struttura é stata per sempre eliminata.
Finalmente dopo mesi di razioni a lunga conservazione é stato possibile fare affluire generi alimentari freschi per la guarnigione: yogurt, formaggio, frutta...che sono stati immediatamente consumati in una festosa "Colazione della Vittoria".
Resistendo per quasi un anno e mezzo gli uomini di 'Tigre' Suhail al-Hassan hanno rinnovato le glorie dell'Alcazar di Toledo, delle officine 'Barricata' di Stalingrado, aggiungendo i loro nomi e quello della Prigione Centrale di Aleppo all'Olimpo delle "Postazioni Imprendibili" della Storia Militare.

giovedì 22 maggio 2014

Il Ministro della Difesa iraniano in partenza domani per Mosca alla ricerca di più saldi legami tra Iran e Russia!

Il Brigadier Generale Hossein Dehqan, Ministro della Difesa della Repubblica Islamica partirà domani per una visita di due giorni a Mosca, ove sarà ospite della sua controparte russa Sergei Shoigu e assisterà ai lavori della Terza Conferenza Internazionale di Sicurezza.

L'Agenzia Mehr riporta che alla Conferenza saranno presenti oltre cinquanta rappresentanti di altrettanti paesi del mondo e di organizzazioni internazionali; lo stesso Dehqan contribuirà con un intervento sulla politica di sicurezza di Teheran e sulle prospettive future del mondo multipolare e sulle sfide che esso riserva.

Lo scorso ottobre lo stesso Dehqan aveva sottolineato la necessità di rapporti più intensi e di collaborazione tra Mosca e l'Iran; sembra che gli ultimi sviluppi internazionali con il continuo assalto di provocazioni e complotti anglo-sionisti contro gli Stati sovrani dell'Eurasia stiano facendo molto per avverare speranze e richieste del Ministro di Teheran.

Il Generale Haftar trova sostenitori e chiede la nomina di un Alto Consiglio Presidenziale che assuma i poteri politici!

Continua la campagna anti-milizie islamiche lanciata giorni addietro dall'Ex-capo di SM di Gheddafi Khalifa Belqasim Haftar a cui lunedì abbiamo dedicato una breve biografia; confermata la notizia che le truppe che a Tripoli hanno dato l'assalto al Parlamento sciogliendolo e catturando diversi deputati agiscono di concerto con lui, anche il Capo della Marina Hassan Abu-Shannaq e il Ministro della Cultura Habib Amin si sono detti solidali con la sua azione e hanno invitato la popolazione e tutti i pubblici ufficiali e le truppe delle Forze Armate regolari a unirsi al suo movimento.

Diverse tribù e clan, come i Bani Walid, i Magarha, gli al-Ujailat e gli al-Qadhadhfa si sarebbero già schierati col Generale, mentre anche la potente milizia degli Zintani sembrerebbe inclinata perlomeno a non ostacolare la sua azione nel tentativo di vedere se coi suoi seguaci egli riuscirà ad avere la meglio sulle bande islamista finanziate da Turchia e soprattutto dal Qatar, in attesa magari poi di negoziare.

I Governi di Algeria ed Egitto, sia pure in maniera traversa e non ufficiale, si sarebbero detti ben disposti verso Haftar e il suo 'Pronunciamiento' e avrebbero iniziato operazioni di rifornimento di armi e munizioni per le forze del Generale che dovrà affrontare milizie islamiste rifornite di tutto punto negli ultimi mesi dagli emissari di Ankara e di Doha.

L'Esercito Siriano si spinge oltre la Prigione Centrale di Aleppo inseguendo le bande terroriste in fuga!!

Importanti sviluppi sul fronte Nord della lotta anti terrorista in Siria: dopo i diciotto mesi di eroica resistenza della Prigione Centrale di Aleppo che ha respinto ogni sorta di assalto da parte dei fanatici mercenari wahabiti dopo il ristabilimento di contatti regolari con l'eroico avamposto e nell'ambito della riconquista totale dell'area urbana della metropoli settentrionale le truppe siriane hanno cacciato ogni rimasuglio di gruppi militanti dalle località di Handarat, Hreitan, Kafar Saghir, Kafar Naha, Baidin, Jandoul, Azaz, al-Atareb, Mare', Daret Ezza e Andan bonificandole totalmente ed eliminando ogni residua possibilità per gli insorgenti di organizzare ulteriori attacchi verso la Prigione.
Una unità corazzata dell'Esercito Arabo Siriano avrebbe inoltre stabilito il suo quartier generale operativo proprio tra le mura dell'istituto di pena, usandolo come trampolino per ulteriori "blitz" ed avanzate. Si é così finalmente realizzato il voto del comandante della piazza assediata, Suhail al-Hassan detto "La Tigre" (foto sopra), che aveva giurato di non lasciare mai la prigione se non a testa alta dopo la vittoria.

Altre unità dell'Esercito hanno intercettato bande terroriste che si aggiravano intorno alle località di Al-Rashedeen, Al-Sweiqa ed Al-Owla, attaccandole e distruggendole completamente, insieme ai loro veicoli ed equipaggiamenti.

mercoledì 21 maggio 2014

Boicottiamo "Emulsio" i prodotti della 'Sutter' in combutta coi sionisti di Sodastream!!

All’attenzione dell’Ing. Aldo Sutter
Amministratore Delegato
Sutter Industries S.p.A.
Oggetto: Lettera aperta sulla promozione di Sodastream
Gentile Ing. Sutter,
abbiamo recentemente appreso che la Sutter Industries S.p.A. ha avviato il concorso “VINCI SODASTREAM CON I PRODOTTI EMULSIO” che prevede per premi dei prodotti della Sodastream, la società israeliana che produce macchine per l’acqua gasata dal rubinetto.
Quale Stop Sodastream Italia, che partecipa alla campagna internazionale contro Sodastream, ci sentiamo in dovere di informarvi che abbinare i vostri prodotti, che reputate “rispettosi dell’ambiente e della persona”, alla Sodastream non può che danneggiare la vostra immagine e minare il vostro impegno per l’ambiente. Mentre Sodastream si autopromuove come un’azienda ambientalista e socialmente responsabile, in realtà è una società che opera in palese violazione dei diritti umani e del diritto internazionale.
Il principale sito produttivo della Sodastream si trova a Ma’ale Adumim, una tra le più grandi colonie israeliane costruite illegalmente nei Territori palestinesi occupati. In questo contesto, SodaStream beneficia di terra e risorse idriche confiscate ai proprietari palestinesi, di forza lavoro palestinese sfruttata, di sgravi fiscali e di norme sul lavoro e sulla protezione dell’ambiente che non vengono applicate.[1]
Inoltre, Sodastream, attraverso le imposte comunali, sostiene le finanze della colonia di Ma’ale Adumim, che è anche responsabile della “gestione” dell’infame discarica di Abu Dis, anch’essa costruita illegalmente sui terreni confiscati ai palestinesi, dove ogni giorno vengono scaricate più di 1.100 tonnellate di rifiuti provenienti da Gerusalemme e da altri insediamenti israeliani in territorio occupato.[2] Il Ministero dell'Ambiente israeliano ha dichiarato che Abu Dis "è la discarica più inquinante del paese".[3] Un gruppo di ricerca universitario palestinese ha documentato la contaminazione del suolo e dell’acqua, nonché la presenza di gas tossici nell'aria, e ritiene che la discarica ne sia responsabile.[4]
A seguito di una visita nei Territori palestinesi occupati, la presidente di Amici della Terra Internazionale Jagoda Munic ha condannato quello che ha definito le "forme meno visibili di occupazione", e cioè le discariche di rifiuti tossici, l'espropriazione e la deviazione di fonti di acqua dolce e lo sviluppo di industrie inquinanti vicine alle città palestinesi, definendo le politiche governative israeliane "davvero scioccanti”. Ha aggiunto che "la Palestina è un esempio del legame tra l’ingiustizia ambientale e quella sociale e politica”.[5]
Proprio a causa del sostegno attivo della Sodastream all'occupazione militare israeliana, ad aprile di quest’anno, alla vigilia della Giornata della Terra, l’Earth Day Network, che lavora con più di 22.000 soci in 192 paesi, ha posto fine ad una partnership con la ditta israeliana.[6]
In Italia, sia Legambiente che il WWF, che sono state coinvolte in iniziative di promozione della Sodastream, una volta venuti a conoscenza della complicità dell’azienda riguardo alle violazioni dei diritti umani, hanno interrotto i rapporti con l’azienda, così come anche il Comune di Trieste.[7]
Prestare attenzione all’ambiente è estremamente importante. Però, nel promuovere i prodotti Sodastream, la Sutter partecipa ad un’operazione di greenwashing di una società che viola i diritti umani e contribuisce al mantenimento e al consolidamento di un sistema di ingiustizia ambientale e sociale.
Vi invitiamo quindi ad interrompere ogni collaborazione con la SodaStream, cominciando dalla sostituzione dei premi per il concorso in atto, anche per tutelare i diritti dei partecipanti che diventerebbero inconsapevolmente complici delle violazioni della Sodastream.
Fiduciosi che vogliate accogliere la nostra richiesta, porgiamo cordiali saluti.
Stop Sodastream Italia
stopsodastream@gmail.com
bdsitalia.org/stop-sodastream

Amman mobilita l'Esercito e lo spedisce alla frontiera siriana per evitare il "riflusso" dei mercenari takfiri verso il regno ascemita!

Il quotidiano Al-Hayat comunica che diverse unità militari dell'Esercito Giordano sono state mobilitate e schierate lungo l'esteso, desolato e poroso confine tra il regno ascemita e la Repubblica Araba di Siria: dall'inizio della settimana erano stati limitati permessi per gli ufficiali e cancellate le licenze per gli uomini di truppa.

La mossa assume il suo senso qualora si consideri che ultimamente l'Esercito di Assad ha iniziato a sloggiare i miliziani mercenari wahabiti dalla provincia meridionale di Daraa, dando il via per 'effetto domino' a un vero e proprio esodo verso Sud.

Già il sedici di aprile cacciabombardieri di Amman avevano colpito e distrutto molti veicoli di terroristi che cercavano la fuga oltreconfine; adesso il reuccio ascemita dopo aver permesso che per il suo territorio transitassero gruppi di combattenti e armi, munizioni e finanziamenti a essi destinati ha paura che, sconfitti da Assad, i sopravvissuti di queste bande possano impiantarsi nel suo territorio e magari domani tramare per rovesciarlo.

Gantz: "Siamo costretti a sospendere ogni programma d'addestramento per i militari della Riserva!" Tel Aviv vicina al caos militare!

Commentando la recente cancellazione delle manovre "Punto di Svolta 8" da parte dello Stato Maggiore del Regime ebraico ci dicevamo scettici riguardo ai guaiti e agi alti lai lanciati dal Ministero della Guerra verso il Sinedrio della Knesset, immaginando che a monte vi fosse una consapevole forzatura dei toni per facilitare nuovi stanziamenti; adesso, stando alle ultime dichiarazioni di Ben Gantz, forse risulta che a essere troppo ottimisti siamo stati noi.

Il Capo di SM di Tel Aviv, infatti, ha annunciato il blocco "sine die" di tutte le operazioni di addestramento della Riserva, una decisione gravissima visto che in caso di conflitto generalizzato le speranze di sopravvivenza dell'occupazione sionista si basano in gran parte sulla capacità di mobilitare con rapidità le molte 'Ugda' (Brigate - l'unità operazionale base dell'Esercito israeliano) di Riserva.

Un tempo, forgiate da ripetute esercitazioni in tempo di pace con cui coloro che avevano già assolto gli obblighi di leva 'rinfrescavano' il loro addestramento e si mettevano in pari con i nuovi armamenti, equipaggiamenti e protocolli di impiego degli stessi, queste erano di poco inferiori alle unità regolari ma adesso, senza lo stretto 'regimen' di richiami ed esercizi, potrebbero vedere la loro efficacia operativa precipitare ai livelli di unità di semplici coscritti.

Il giudizio espresso a fine aprile sulle colonne di "Maariv" diventa sempre più lapidario e profetico: "Tel Aviv non riuscirà a resistere a una nuova 'guerra totale'...".

martedì 20 maggio 2014

Il Cardinal Al-Rai incontra l'ambasciatore Roknabadi e raccomanda stretti legami Beirut-Teheran!

"Un deciso miglioramento dei rapporti di cooperazione diplomatica, economica e strategica nel mutuo interesse delle due parti" questo l'augurio espresso dal Patriarca di Antiochia Beshar al-Rai, capo spirituale dei Cristiani Maroniti subito dopo il suo incontro con l'ambasciatore della Repubblica Islamica Ghanzanfar Roknabadi.

Al-Rai ha sottolineato il grande e positivo ruolo svolto negli ultimi anni dalla presenza iraniana nel Grande Medio Oriente che ha visto l'influenza e l'importanza di Teheran espandersi e approfondirsi in una cornice di sviluppo e autonomia che la regione non ricordava da lunghissimo tempo.

Il Cardinale, interrogato in merito dai giornalisti che hanno raccolto le sue dichiarazioni, ha anche menzionato l'attuale impasse nel processo di selezione di un papabile successore al Presidente Sleiman, augurandosi che le parti possano presto convergere su un nome accettabile a entrambe per evitare una Crisi Istituzionale.

14 wahabiti in abiti femminili catturati dalle forze irakene vicino a Fallujah: sempre più comuni gli arresti di terroristi 'en travesti'!!

Ben quattordici esponenti di gruppi terroristici wahabiti sono caduti nella rete tesa dai servizi di sicurezza irakeni nei dintorni della città di Fallujah, nella provincia occidentale di Anbar, nell'ambito della continua, serrata offensiva che le autorità di Bagdad hanno scatenato fin da fine 2013 contro mercenari e sicari pagati da Riyadh che avrebbero voluto diffondere il caos nel paese per impedire il regolare confronto elettorale primaverile.

Adesso che le elezioni si sono tenute e i loro risultati hanno premiato oltremisura le forze di Governo del Premier Nouri al-Maliki e delle formazioni sue alleate é giunto il momento di portare i colpi decisivi, distruggere una volta per tutte il network takfiro ai confini con la Siria in modo da aiutare anche il Governo di Damasco a recuperare al controllo e alla sovranità nazionale anche l'Est del paese.

Particolare ironico e curioso, tutti i terroristi arrestati con quest'ultima operazione sono stati bloccati mentre tentavano di darsi alla fuga in panni muliebri, continuando così la tradizione di takfiri dediti al travestitismo (per necessità o per gusto personale molto di moda in quest'epoca trans-friendly) che più volte abbiamo segnalato anche su queste pagine.


L'Esercito siriano concentra le operazioni attorno a Daraa e verso il confine giordano! Onore al martire Generale Husayn Isaac!

L'Esercito Arabo siriano continua a ritmo serrato le sue operazioni anti-terrorismo concentrando i propri sforzi nel Sud del paese per scompaginare e distruggere la rete di covi e rifugi eretti dalle milizie mercenarie antisiriane vicino al confine con la Giordania: é stata recentemente conquistata la cittadina di Umm al-Awsaj, aprendo così definitivamente le comunicazioni sulla direttrice Al-Sanamein-Zamreen-Tell al Hara negandone l'uso alle bande takfire. A Sudest di Yarmouk, altre unità hanno cacciato i gruppi wahabiti dalle zone della rotonda di Al-Masri, dall'Ovest di Sajna e da Al-Manshieh distruggendo un blindato 'artigianale' e tutto il complemento di mercenari che lo accompagnavano.

Un tunnel é stato trovato e dinamitato vicino ad Al-Kark seppellendo sotto di esso varie dozzine di terroristi; due furgoni che portavano mortai pesanti e un camioncino equipaggiato con un cannoncino antiaereo sono stati distrutti insieme ad altri veicoli sulla strada di Al-Yadouba ad Ovesti di Atman, nei dintorni del villaggio di Jadal.

Purtroppo, oltre a queste liete notizie dobbiamo comunicare la morte sul campo di battaglia del Generale Husayn Isaac, caduto nel Rif Dimashq nel corso delle operazioni di riduzione dell'ultimo nucleo di presenza terrorista nella zona di Mleiha a Sudest della capitale.

Grande affermazione di Nouri al-Maliki nelle elezioni politiche irakene: il Premier in carica stacca il secondo partito di 58 seggi!

Il Premier irakeno Nouri al-Maliki ha ottenuto 721.000 preferenze personali nelle recenti elezioni politiche del 30 aprile, portando il suo partito a conquistare 92 seggi. Subito dopo di lui si sono classificati, a cinquantotto lunghezze di distanza, i seguaci di Moqtada al-Sadr con 34 seggi, mentre il terzo partito sciita di Sayyed Hakim ha totalizzato 29 deputati.

Le formazioni curde del PUK e del KDP arrivano a 19 e 25 seggi a testa mentre solo le briciole rimangono per i sunniti di Osama Nujaifi con 23 parlamentari e del Blocco Arabiya di Mutlak, con 10 seggi. Visti i risultati a guidare nei prossimi anni il paese mesopotamico sarà una coalizione di partiti sciiti in cui Nouri al-Maliki, anche se non ricoprisse il premierato, avrà comunque un'importanza decisiva.

Si può certamente dire che i tentativi dell'Arabia Saudita di destabilizzare l'Irak con il terrorismo mercenario wahabita sono decisamente falliti, nel globale panorama di sconfitte rimediate da Riyadh nel corso di questi ultimi tre anni.



lunedì 19 maggio 2014

Chi é il Generale Haftar, l'ex-capo di Stato Maggiore di Gheddafi che ha dichiarato guerra alle milizie islamiste?

Accogliamo la richiesta di alcuni nostri lettori che, udendo dei nuovi torbidi a Tripoli e dintorni, si sono domandati che personaggio sia dietro l'apparente "alzamiento" di alcune unità militari che hanno dichiarato 'sospeso' il Governo provvisorio, denunciato lo strapotere delle milizie islamiste e chiesto che i poteri vengano assunti dall'Assemblea Costituente. Questa fazione é guidata da Khalifa Belqasim Haftar, ex-Capo di SM dell'Esercito di Gheddafi, con un passato molto colorito.

Nel 1969, quand'era ancora ufficiale di truppa, aveva sostenuto il "coup de main" del Colonnello contro Re Idris, e poi aveva quietamente scalato la gerarchia delle forze armate di Tripoli fino ad arrivare a Capo di Stato Maggiore a metà anni '80. Purtroppo, per sue mancanze o per la natura troppo ambiziosa e mal definita della missione ricevuta, subì un catastrofico rovescio nella fase finale della Guerra Libico-Chadiana, dove venne duramente sconfitto a Maaten al-Sarra e finì persino prigioniero e incarcerato dai suoi nemici.

Visto che Gheddafi aveva imprudentemente negato la presenza di forze libiche in territorio chadiano nessun passo venne fatto per la sua liberazione e dopo anni di prigionia nell'Africa Nera nel 1990 venne liberato e portato negli USA, dove si stabilì in Virginia e apparentemente visito il QG della CIA più di una volta.

Nel caos dell'aggressione alla Libia del 2011 egli tornò in patria e nonostante i tentativi di accreditarsi come il nuovo leader militare del Governo provvisorio si ritrovò scavalcato da Abdul Fatah Younis e Omar el-Hariri (Younis è stato poi assassinato nell'estate del 2011).

Adesso, con l'aiuto del Colonnello Mukhtar Fernana,  Haftar sta tentando una 'reprise' del suo fallito golpe annunciato a Febbraio 2014, ma questa volta sembra avere un certo seguito, visto che  gli armati ai suoi comandi godono del sostegno di equipaggiamenti pesanti e di unità aeree, con queste ultime che avrebbero colpito installazioni delle milizie vicino a Bengasi mentre blindati e corazzati avrebbero aperto il fuoco a Tripoli contro il Parlamento.

Bisogna vedere se le forti milizie di Zintan e di Misurata (ferocemente rivali tra loro), si uniranno contro di lui o procederanno in ordine sparso col rischio di farsi sconfiggere separatamente.

L'ambasciatore Zasypkin: "Pieno sostegno di Mosca al processo elettorale in Siria!"

Secondo le dichiarazioni rese di recente dall'ambasciatore russo a Beirut Aleksandr Zasypkin alla stampa libanese il solo fatto che sia possibile oggi, dopo tre anni di intensa campagna antiterrorismo organizzare elezioni presidenziali in territorio siriano dimostra come la situazione sia volta totalmente a favore delle forze governative e come i gruppi estremisti wahabiti mercenari non esercitino nemmeno una frazione del controllo che vantano di avere sulle zone centro orientali dell paese (per altro le più remote, desertiche, disabitate).

In un'intervista televisiva, Zasypkin ha dichiarato che le presidenziali sono un affare interno dei siriani, assicurando che il suo paese è al fianco della Siria su questo punto. Inoltre, ha messo in guardia sul sostegno dei paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti ai terroristi takfiri in Siria.

Allo stesso modo, Zasypkin ha assicurato che la soluzione politica in Siria è possibile anche se parti dell'opposizione esterna e alcuni Paesi occidentali sabotano ogni sforzo per raggiungere questo regolamento.
L'ambasciatore ha altresì indicato lo sforzo russo per un ordine del giorno al summit di Ginevra per condurre un dialogo intersiriano.

La lobby ebraica australiana minaccia l'Università di Sydney: "Non aderite alla campagna BDS o vi perseguiteremo!"

I paesi dell'anglosfera sono i più penetrati e corrotti dalla lobby sionista internazionale, per vari motivi:

a) Innanzi tutto sono i paesi più guerrafondai, espansionisti e razzisti della Terra avendo basato la loro prosperità sulla sistematica invasione e sullo sfruttamento e sullo sterminio fino al genocidio di innumerevoli popolazioni indigene (Nativi Americani, Inuiti, Aborigeni Australiani, Maori, Indiani, Negri Africani...)

b) Solo nei paesi anglosassoni sono nate e si sono sviluppate ideologie come il colonialismo di Cecil Rhodes, la 'Missione dell' Uomo Bianco' di Kipling, il 'Destino Manifesto' americano che fanno impallidire e scomparire fascismo e nazismo a paragone; solo una tonitruante propaganda diffusa in ogni settore della comunicazione (dominata dalle lobby sioniste) ha potuto elevare fascismo e nazismo a "mali assoluti" e far scomparire dalla coscienza collettiva i ben più gravi esempi di razzismo ideologico 'anglo'.

c) La grande finanza ebraica ha sempre sostenuto i paesi anglosassoni con la loro ideologia capitalista e mercantilista, nemica dell'Ordine e della Tradizione rappresentate dalle potenze 'Di Terra', con la loro società informe e liquida, individualista e atomista attraverso il rosario sanguinoso delle Guerre Mondiali e della Guerra Fredda in maniera da portare avanti gli interessi dell'autonominato 'Popolo Eletto' (l'unico Popolo che si tiene strette radici e Tradizioni mentre costantemente propaganda la dissoluzione, la disgregazione, di ogni altra 'categoria' etnica, religiosa, razziale, di classe, etica e sociologica...).

Abbiamo una prova evidente di ciò in quanto é recentemente successo in Australia (paese genocida e sterminatore come tutti i suoi 'confratelli' anglosassoni) dove, il tentativo di un'elite illuminata di accademici di aderire alla globale campagna di boicottaggio e disinvestimento commerciale e culturale contro il regime dell'Apartheid ebraico é stato affrontato dalla locale Lobby a Sei Punte nientemeno che con un vero "avvertimento mafioso" degno dei Padrini ebrei alla Semyon Mogilev o dei 'venerabili' maestri della massoneria ebraica stile 'B'nai B'rith".

I sicari della lobby si sono fatti vivi prontamente sottoforma di legali di un gruppuscolo sionista denominato 'Shurat Ha Din", che hanno minacciato l'ateneo di Sydney: "Se continuerete sulla strada delle sanzioni a Tel Aviv diventerete il prossimo bersaglio delle nostre azioni legali!". Si noti il tono minaccioso e l'uso di terminologia da assassini ("Next in the firing line", in originale), giusto per non lasciare dubbi! Ah! E "per fortuna" che le potenze anglosioniste pretendono di rappresentare la 'pietra di paragone' del Diritto e della Democrazia!!!

domenica 18 maggio 2014

Cento militari ucraini defezionano e si schierano con le milizie della Repubblica Popolare di Donetsk!

Sempre più evidente e profonda la crisi in cui si dibatte il regime banderista di Kyiv; poche ore dopo la scadenza dell'ultimatum proclamato la settimana scorsa dal Comandante delle milizie popolari della Repubblica di Donetsk Sergey Zdrilyuk circa cento militari ucraini hanno defezionato unendosi alle autorità separatiste locali.

Aleksandr Boroday, Premier a interim della neonata Repubblica Popolare, ha inoltre rimarcato che "nessun dialogo sarà possibile con Kyiv, fino a quando truppe che rispondono ai golpisti del Majdan rimarranno sul territorio di Donetsk".

Inoltre, diverse dozzine di agenti provocatori di Kyiv (fra di loro molti stranieri che si sospettano appartenere a servizi segreti o compagnie di mercenari occidentali) sono stati arrestati in questi giorni mentre cercavano di istigare scontri o appiccare incendi in varie zone di Donetsk.

Iran: presto verrà svelato un nuovo modello di radar capace di "vedere" i bersagli 'stealth' a bassa tracciabilita!

Il Comandante della Base di Difesa Aerea di Khatam al-Anbiya, Brigadier Generale Ismaili, ha annunciato che, in occasione del prossimo anniversario della fondazione della base stessa, sarà rivelato alla stampa e all'opnione pubblica l'ultimo modello di radar avanzato frutto delle ricerche iraniane della Jihad per l'Autosufficienza Militare.

Tale apparato porta avanti i risultati ottenuti dall'industria elettronica di Teheran che recentemente ha perfezionato radar multibanda (Arash) e a phased array (Asr) in grado di intensificare e restringere di molto le maglie della rete di protezione antiaerea sugli obiettivi sensibili del paese.

Cosparso di imponenti catene montuose, il territorio iraniano é molto meno favorevole a eventuali aggressori aerei rispetto a quelli di paesi vicini molto più pianeggianti come l'Irak o l'Arabia Saudita, cosa che costringerebbe eventuali invasori ad avvicinarsi secondo pochi 'corridoi d'ingresso' facilmente individuabili: se a ognuno di essi venisse assegnato un sistema radar ad alta affidabilità e sofisticazione tali approcci potrebbero diventare del tutto intransitabili a una flotta aerea ostile.


Irak: risultati elettorali disponibili entro la prossima settimana, Al-Maliki in netto vantaggio!!

Sono ormai in dirittura d'arrivo le procedure di computo delle preferenze elettorali espresse dal popolo irakeno nella chiamata alle urne dello scorso 30 aprile; a quanto comunicato dalla commissione elettorale del Ministero dell'Interno i risultati definitivi dovrebbero venire pubblicati entro la prossima settimana.

Le elezioni politiche del 2014 sono state un grande 'test' per la stabilità del paese, che si é recato ai seggi in maniera compatta e ordinata nonostante tutti i tentativi di sabotaggio tramite attentati e fatti di sangue da parte delle cellule terroriste mercenarie finanziate dagli emirati sunniti che avrebbero voluto spaccare la Mesopotamia lungo linee etniche e confessionali.

Ma la reazione del Governo é stata decisa e, con un oculato gioco d'anticipo, ha saputo prendere "in contropiede" gli sceicchi wahabiti del terrore colpendoli nei propri covi e nei propri rifugi, garantendosi il sostegno e la cooperazione proprio dei clan e delle tribù sunnite dell'Anbar.

Secondo indiscrezioni la coalizione del Premier in carica sarebbe in testa nelle preferenze scrutinate: un risultato cui, paradossalmente, sembra aver contribuito proprio la campagna terrorista che ha convinto anche molti sunniti a votare per la stabilità e la sicurezza evitando "salti nel buio".