mercoledì 21 gennaio 2015

LO YEMEN IN TUMULTO: REDDE RATIONEM IN ARABIA FELIX?




Lo Yemen, la favolosa "Prospera Arabia" degli antichi romani é in tumulto e ancora una volta si assiste al collasso degli schemi dell'imperialismo americano che, usando i suoi consueti agenti sauditi e terroristi, ha cercato di mantenere questo paese dapprima sotto il tallone di un autocrate asservito, quindi di destabilizzarlo continuamente per giustificare la propria presenza nel paese e le 'missioni chirurgiche' a base di droni assassini e, infine, quando la porzione più ideologicamente motivata e politicamente e socialmente conscia della popolazione é insorta con le sue istanze di riscatto e autonomia, progettava di spaccare il paese in sei parti per continuare a tenerlo sotto la propria predominante influenza.

Questo, in sintesi, quello che é accaduto in Yemen negli ultimi anni, uno stato povero e relativamente poco popolato del mondo arabo che tuttavia, per la propria posizione strategia attorno a uno dei "punti di strozzatura" del commercio navale mondiale rivestiva un'enorme importanza per i talassocrati di Washington, interessati a contollarlo per poter 'tenere un occhio' sempre puntato sulle bocche di Bab el-Mandeb, imboccatura meridionale del Mar Rosso, da cui passano tutte le petroliere dirette verso Suez e l'Europa occidentale e tutti i mercantili cinesi carichi di manufatti indirizzati alla stessa destinazione.

Gli Usa in Yemen difendevano il potere ricattatorio nei confronti dei loro cosiddetti 'alleati' della NATO (in realtà lacché da umiliare e tenere in stato di minorità per evitare che possano mai rendersi conto degli effettivi interessi delle loro nazioni) e per farlo, ovviamente non si tiravano indietro dal versare fiumi di sangue. Sangue dei civili uccisi nella guerra con cui negli anni '90 lo Yemen del Nord si annetté lo Yemen del Sud, stato socialista, che la dissoluzione dell'URSS precipitata da Gorbachev aveva privato del suo patrono internazionale, oppure torturati nelle galere di Abdullah Ali Saleh, divenuto padre-padrone dello Yemen unificato (dopo esserlo stato già di quello settentrionale) o ancora morti sotto i razzi e i missili dei 'Predator' (definiti 'indispensabili' per 'combattere Al-Qaeda', minaccia che esisteva in Yemen solo perché finanziata e rifornita dai suoi soliti 'padrini' sauditi, amicissimi della Casa Bianca).

Ad affrontare tutto questo sono sorti gli Sciiti Zaidi, riuniti sotto la leadership carismatica della famiglia Houthi e organizzati nel movimento 'Ansarullah'...Ali Abdullah Saleh affrontò gli Sciiti (forti del 40 per cento della popolazione) accusandoli di 'terrorismo', creando l'incredibile teoria che essi "agissero di concerto con Al-Qaeda" (forte invece nell'Est del paese) e chiedendo a Bush Jr prima e a Obama poi (la cui politica nello Yemen é stata identica, servendo gli interessi egemonici degli Usa senza alcuna differenziazione politica) di tormentarli coi loro droni.

Tuttavia questi incredibili tenacissimi combattenti non hanno mollato, non hanno ceduto di un passo e rinnovarono e intensificarono la loro lotta anche quando il loro leader storico venne ucciso, onorando la tradizione sciita di portare avanti la lotta del martire per non render vano il di lui sacrificio, stringendosi intorno al suo erede Abdel-Malik al-Houthi, figura giovane ma già molto abile e carismatica.

Allora nel 2011, approfittando dell'ondata di 'Primavere Arabe', gli Usa tentarono questa carta anche in Yemen, accettando di sacrificare Salehper trasferire il potere verso il partito ikhwanita filo-qatariota di Islah, la cui portavoce Tawaqul Karman venne prontamente insignita di Premio Nobel per gettare lustrini e luci di specchietti negli occhi dell'Occidente intorpidito dalla propaganda 'buonista' dei soliti outlet manipolati.

Ma gli Houthi hanno affrontato Islah con la stessa determinazione con cui hanno combattuto Ali Saleh e il suo successo Abd Rabbo Mansour Hadi, arrivando infine a distruggere in una vera e propria battaglia campale le truppe del Generale islamista Ali Mohsen (che si era proposto come nuovo 'power broker' gradito a Doha e Washington) e mettendo il nuovo Presidente con le spalle al muro costretto 'obtorto collo' adaccogliere le loro istanze e ammetterli nel Governo del paese.

Da allora gli Houthi hanno continuato ad avanzare in tutto il paese, sottranedo nodi strategici, province e cittadine ai terroristi di Al-Qaeda, prontamente "rimessi in servizio" una volta che il piano 'Primavera Yemenita' é stato mandato a gambe all'aria, arrivando a controllarne quasi il 60 per cento e guadagnandosi il rispetto e la riconoscenza anche della popolazione sunnita che non sopportava più la profonda corruzione degli apparati governativi e temeva il giogo bigotto di ikhwaniti e wahabiti.

Gli Sciiti dello Yemen sono molto diversi dagli ordinatissimi combattenti di Hezbollah o dalle Guardie Rivoluzionarie iraniane, il loro sciismo che riconosce solo cinque imam (contro i dodici della tradizione iraniana, tanto per dire) é molto più tradizionale e tribale e loro stessi somigliano più a figure quasi pittoresche, uscite magari da una pagina di Thomas Lawrence, ma sono incredibilmente devoti, dedicati ed efficienti, anche con sandali, turbanti e pugnale ricurvo infilato nella fusciacca.

Allora gli Usa hanno lanciato l'idea (prontamente accolta dal loro burattino Hadi) di spaccare il paese in sei 'province autonome' ovviamente tracciate in maniera da dividere e indebolire la forte comunità sciita e salvaguardare gli interessi americani; per tutta risposta gli Houthi hannopreso d'assalto la capitale Sanaa disarmando due reggimenti di truppe regolari, prendendo il controllo della Radio-TV e del PalazzoPresidenziale (dove Hadi tuttavia non risiede).

Già si parla di unità della Marina Usa in rotta verso Aden e di piani d'emergenza per l'evacuazione dell'ambasciata.

Mentre entra in moto la macchina della propaganda occidentale che già dipinge gli Houthi come 'agenti dell'Iran' e tesse l'elogio dei vigliacchi burattini sauditi e qatarioti nel paese é importante diffondere la consapevolezza che in Yemen si sta consumando una rivoluzione, una rivoluzione armata contro coloro che vorrebbero svendere o addirittura distruggere il paese per compiacere i loro padroni stranieri. Non si tratta di sostenere gli Houthi di Ansarullah in quanto sciiti o in quanto potenzialmente alleati delle forze anti-imperialiste della regione e nemmeno per mettere sotto pressione l'Arabia Saudita (cosa che comunque non guasterebbe), ma solo e soltanto perché in Yemen sta accadendo quello che vorremmo vedere altrove (anche a casa nostra), la caduta dei vendipatria e degli agenti del potere americano mediato da CIA, ambasciate e basi militari a stelle e strisce.

6 commenti:

  1. Su palaestina felix avevo letto che gli houthi erano riusciti a mettersi d'accordo con i secessionisti del sud...ma come diamine è possibile visto che gli houthi si sono dichiarati contrari al piano di trasformare lo yemen in una federazione (cosa che avrebbe fatto senza dubbio piacere agli abitanti del sud).

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  2. La vittoria sarebbe storica ma è da ingenui pensare che gli anglosionisti si facciano fregare il golfo di Aden senza abbozzare una contromossa.
    federico

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    1. Il problema é, quale contromossa potrebbero fare? Con più di metà della popolazione che sostiene gli Houthi dovrebbero invadere il paese, possono farlo? Logisticamente, finanziariamente, propagandisticamente sono preparati? Un grosso 'scossone' in Yemen potrebbe essere una benedizione anche per Siria e Irak...non direttamente ma diciamo 'di riimbalzo'...

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    2. Beh potrebbero orchestrare in occidente una campagna anti Houthi accusandoli di ogni nefandezza per far accettare alle popolazioni occidentali un intervento Nato o cose del genere in Yemen. Poi se la Russia si opporrà sarà un altro modo per additarla a stato canaglia.

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  3. Pur non essendo sciita plaudo lo stesso alla grande impresa degli sciiti dello yemen ... spero sappiano rispattare le differenze etniche e religiose presenti.
    Putroppo i sunniti spesso portano avanti istanze americane e sioniste e questo e' criminale ... un musulmano deve prima di tutto guardare al rispetto delle indicazioni Coraniche che sono chiaramente in contraddizione con gli interessi di paesi come anerica e sion ... Sono sicuro che sapranno essere veri musulmani ...

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  4. Ora sotto con la casa saud! Indegni satrapi degli stati uniti, decadenti nemici dei palestinesi e leccatori di chiappe sioniste.

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