domenica 20 maggio 2018

"Think tank" e deputati Usa ricorrono a maldestro terrorismo per cercare di mettere l'India contro la Cina!

Di fronte al consolidarsi di una robusta sfera di cooperazione eurasiatica, in cui Russia e Cina, inevitabilmente, fanno la parte del leone (ma anche paesi intermedi come Turchia, Iran, Kazakhstan, trovano posti di rilievo) al declinante 'impero' americano non resta che abbozzare reazioni con dichiarazioni roboanti e quel che in Inglese si dice 'scaremongering', cioé la diffusione di timori infondati per provocare reazioni violente e destabilizzanti e cercare di rovinare (o almeno rallentare) l'emersione del nuovo ordine mondiale multipolare.

E' quanto é avvenuto negli ultimi giorni con una vera e propria offensiva di 'fake news' lanciate dal deputato Usa Richard D. Fisher, 'alunno' del 'think tank' chiamato "Centro per la Valutazione della Strategia Internazionale".

Costui ha rilasciato dichiarazioni mirate a fomentare dissidi tra la Cina e l'India, evidentemente sperando di rinverdire i 'fasti' degli anni '60 quando Nuova Delhi e Beijing erano ai ferri corti e combatterono persino una serie di schermaglie di confine nella regione himalaiana.

Una frizione India-Cina sarebbe manna dal cielo per gli Usa, che potrebbero, portando gli Indiani dalla loro parte, puntare la penisola indiana come un coltello contro la Cintura Marittima che fa da contraltare navale alla Nuova Via della Seta.

Fisher (o Fischer, abbiamo trovato online ambedue le scritture del suo cognome), ha dichiarato che "Beijing trasformerà Taiwan in una base navale convenzionale e nucleare per minacciare il Giappone e l'India".

Un raglio di rara ignoranza (ma sappiamo tutti che esso é stato lanciato con motivi ulteriori) in cui l'unica parte credibile é quella, sottintesa, che gli Usa non possano fare niente per contrastare un eventuale ricongiungimento dell'isola di Taipei con la Madrepartia continentale, nemmeno se esso avvenisse per via militare (cosa che comunque nessuno a Beijing ha intenzione di scatenare).

Bisogna dire però, che persino come 'zizzania", tale espediente é veramente povero: la Cina non ha mai mostrato nessun intento aggressivo o militaristico, né contro Taiwan (che, ricordiamolo, é una provincia-canaglia, la cui cricca non é riconosciuta ufficialmente praticamente da nessuno Stato del mondo) e tantomeno contro Giappone o India, paesi verso i quali anzi la Repubblica Popolare ha più volte esteso offerte cooperazione economica per lo sviluppo ed il mutuo guadagno.

13 commenti:

  1. Se mai avvenisse (anzi, togliamo il MAI, i cinesi sono pazienti e nazionalisti, anche su Taiwan credo che si sentano più cinesi che americani, in fondo) unici danneggiati sarebbero gli yankee, in quanto la Cina completerebbe "cintura delle isole" e sarebbe meno esposta ad attacchi sul continente, potendo schierare anche a Taiwan missili antinave, e antiaerei/balisici (SS400), oltre al fatto che yankee perderebbero le loro basi e la Cina rinforzerebbe di colpo propria aviazione e marina militare assorbendo quella di Taiwan. Non si vede quale minaccia potrebbe portare all'India un missile o un aereo di base a Taiwan, essendo la Cina continentale praticamente confinante con India, nè al Giappone. Fra l'altro, chi ha avuto mire esapnsioniste è sempre stato il Giappone e non la Cina, il cui espansionismo è solo commerciale.

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  2. Le loro menzogne hanno fortunatamente l'effetto opposto: i legami tra Cina e India si rafforzeranno ancora di più.

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  3. Il c.d. "stallo di doklam" è pur sempre un fatto recente ... comunque l'India si è sempre appoggiata più ai Russi (che agli yankee) per "contenere" i cinesi.

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  4. Paolo Marcenaro dimostra in alcune frasi di essere o ignorante sui fatti o di lontane origini sinistre , per cui non digerisce alcuni fatti della Storia !
    Infatti quando afferma essere Taiwan “che, ricordiamolo, “una provincia-canaglia, la cui cricca non é riconosciuta ufficialmente praticamente da nessuno Stato del mondo..”, cosa intende dire ?
    Ma si rende conto ?
    Taiwan e’ la Cina indipendente e nazionalista che, sconfitta dalle armate comuniste, dalla guerra contro il Giappone e dal tradimento americano, rappresenta 20 milioni di cinesi che fuggirono dall’orrore comunista perpetrato da Mao.
    Consiglio all’articolista di leggersi “Mao la storia sconosciuta” in modo da capire meglio la storia.
    Aggiungasi che la nazione di Taiwan mantiene la bandiera originaria della Cina, nonche’ l’inno nonche’ le liberta’ e la cultura tradizionale cinese che e’ stata affossata in bagni di sangue dal regime dal regime comunista cinese, nel continente.
    Il fatto che quasi nessuna nazione riconosca la esistenza di Taiwan non e’ a demerito di questa isola ma e’ originato dalle vessazioni lievi o importanti che la Cina esercita da sempre per impedire un riconoscimento di quella che e’ considerata “provincia ribelle”
    Tutti sanno cosa la Cina fece con il Tibet, che non aveva rappresentanze diplomatiche in alcun paese al mondo ! Se lo prese senza che alcuna nazione programmasse sanzioni od altro alla Cina popolare.
    Il programma militare definito dall’Armata cinese Popolare e’ di riprendersi i territori ribelli in qualunque modo, quindi anche con la forza…
    Recentissimamente il presidente cinese , con una mossa a sorpresa si e’ investito di molti poteri cambiando la costituzione e diventando pure il capo assoluto delle forze armate con quel che ne consegue. Comunque le forze della Armata Popolare hanno gia’ un articolo specifico che permette di agire senza alcun vincolo contro ogni tentativo di secessione da qualunque parte provenga ed essendo Taiwan considerata provincia ribelle, e’ ovvio quanto l’articolo indica.
    Riguardo la politica di Taiwan , nel precedente presidente, si tendeva con ogni mezzo a rabbonire il potente vicino per ovvie ragioni pratiche e di cultura quasi identica,ma con il solito, pregevole intervento di Cia o Stati Uniti, con vagonate di dollari si e’ ottenuto che i giovani taiwanesi votassero la presidenta attuale che definire pappa e ciccia con gli Usa e’ un eufemismo.
    Cio’ genera ancor piu’ irritazione nella Cina Popolare che ha gia’ il piano pronto per inglobarsi Taiwan in modo militare. Gia’ ora portaerei ed aerei si avvicinano all’isola di Taiwan per ammonire e mostrare la forza.
    Esiste un trattato Usa/Giappone per agire militarmente nello stretto di Taiwan per mantenere lo status-quo, ovvero impedire attacco a Taiwan, ma e’ un trattato vecchio e tutti sanno benissimo che Taiwan e’ usata (come ogni popolo) dagli usa per i loro sporchi interessi di mantenere una spina nel fianco alla Cina, ma non muoverebbero un dito in caso di aggressione a Taiwan.
    E questo a Taiwan si sa benissimo e si aspetta con una specie di rassegnazione che prima o poi tocchera’ essere sottomessi a quello strano regime capital/comunista che e’ quello della Cina Popolare.
    Penso che queste informazioni che ho da fonti dirette, possano bastare e comunque inficiano parecchio le elucubrazioni successive che si leggono nell’articolo.

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    1. Le tue lacrime, il tuo rosicamento e il tuo brucior di culo sono deliziosi!!! :-D

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    2. Per favore, non raccontarci la favola del Tibet dove i "poveri monaci" avevano potere di vita e di morte e dove, prima di "invasione" (x riprendersi territorio storicamente cinese..) il 100% della popolazione era analfabeta NON esistendo scuole pubbliche (volutamente, popolo ignorante si domina meglio, ad esempio i Savoia dopo l'invasione del sud Italia chiusero x QUINDICI anni le scuole di ogni ordine e grado). E la libera Cina ore rivoluzionaria era parimenti allo stadio feudale e depredata miniera degli occidentali: chissà perché esercito rosso veniva ospitato volentieri nei villaggi, mentre nazionalisti erano accolti a fucilate..

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    3. a Repubblica Popolare Cinese ha celebrato il 28 marzo i 59 anni dalla liberazione dei servi in Tibet.

      I cinesi attribuiscono grande importanza a questa data e, in occasione del 50° anniversario era stato pubblicato dal Dipartimento Comunicazione del Consiglio di Stato della Cina, il “Libro Bianco” sul Tibet, in cui si afferma che l'emancipazione di 1 milione di servi in Tibet ha rappresentato una conquista rilevante almeno quanto il movimento contro la schiavitù negli Stati Uniti d'America ai tempi della guerra civile (1861-1865).

      Il libro bianco spiega che la decisione del governo cinese di soffocare la ribellione armata dei feudatari proprietari di servi il 10 marzo 1959 e di emancipare gli abitanti del Tibet dalla schiavitù “riveste un'importanza enorme non solo nella storia dello sviluppo dei diritti umani in Cina, ma anche nella storia contro la schiavitù nel mondo intero”.


      “L'importanza di questa azione è comparabile con la liberazione degli schiavi durante la guerra civile statunitense”, si legge nel volume intitolato “Cinquant'anni di riforme democratiche in Tibet”.

      Dopo la repressione della ribellione e la fuga del 14° Dalai Lama e dei suoi seguaci all'estero, il governo cinese ha attuato la riforma democratica che finalmente ha arrecato profondi cambiamenti nella regione tibetana.

      “Quando la cricca del Dalai Lama ha lanciato la ribellione armata su grande scala per conservare la servitù feudale teocratica, il governo cinese ha intrappreso azioni per porre fine alla rivolta allo scopo di difendere l'unità nazionale ed emancipare i servi e gli schiavi del Tibet”, sottolinea la pubblicazione.

      Il documento afferma anche che la storia ha dimostrato quanto l'abolizione della servitù, la liberazione dei servi e degli schiavi e la conservazione dell'unità nazionale contro la secessione rappresentino eventi progressivi e cause giuste per la protezione dei diritti umani e abbiano garantito la salvaguardia della sovranità nazionale.

      Il libro bianco accusa il Dalai Lama, appoggiato dalle forze contrarie alla Cina in Occidente, di nascondere l'esistenza della servitù feudale, ingannando in tal modo la comunità internazionale.

      “Da quando è fuggito all'estero, il Dalai Lama non ha mai cessato le sue attività separatiste per sabotare lo sviluppo stabile del Tibet”, si legge nella pubblicazione.

      Il libro accusa “le forze contrarie alla Cina in Occidente” di “accusare il governo cinese, che ha abolito la servitù feudale e ha emancipato i servi e gli schiavi, di violare i diritti umani”. “Ciò è completamente assurdo e sospetto”, afferma il libro bianco.

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  5. La Cina ha tolto dalla poverta' qualche centinaio di milioni di suoi cittadini, ha modificato tutti i dati mondiali in merito negli ultimi 20 anni...il resto e' fuffa. A compensare le statistiche, creando poverta' ovunque vadano, ci hanno pensato usa e inghilterra.

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    1. Duri fatti, che merdunolbo non può contestare.
      ;-)
      Avanti con la Repubblica Popolare Cinese, verso gli anniversari del 2021 e del 2049.
      Make Eurasia Great Again!
      X-D

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  6. Ah,beh, se si parla di "libera Cina ora rivoluzionaria" allora capisco che il rosso piace molto ed e' ancora vostra precipua idealita' , quindi vi lascio cullare nel sol dell'avvenire, rosso, di sangue, e vi mando tanti saluti e baci !
    Avviso pero' che la Russia odierna si e' liberata del comunismo anche se non del sionismo che controlla il 30% della banca centrale, ed ormai il comunismo fa parte della storia, ma nella Cina esiste un capital/comunismo che e' il miglior frutto dell'anglosionismo,che e0 riuscito a farlo digerire ad + di un miliardo di persone...

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    1. Senti, che sei coglione si é già capito, vai a farti una cinghiamattanza coi tuoi amici di casapaund...idiota.
      La Repubblica Popolare Cinese è la Superpotenza del Ventunesimo Secolo PROPRIO perché é Socialista e Marxista.

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    2. POSCRITTO:
      Coi tuoi saluti mi ci sciacquo il "beliscimo".

      Cordialità, ma anche no.

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